di MrLuis - Il nuovo disco di Ruggero de I Timidi ti lascia di stucco non appena parte la prima traccia. Fino a quel momento infatti non si comprende bene che cosa contiene Giovani Emozioni, e la citazione battistiana del titolo non fa altro che accrescere la curiosità.
Potrebbe essere un modo paraculo per attirare l'attenzione, magari; o un modo per accostarsi alla grande tradizione cantautorale italiana richiamando il passato. Sbagliato! Ruggero de I Timidi mette insieme un lavoro a metà tra il cabaret e la musica d'autore. La genialità sta nell'aver utilizzato nelle 10 tracce dell'album richiami evidenti a classiconi italiani di cantautori che stanno nell'olimpo degli artisti italiani: Battiato, De Gregori, Conte...creando un frullato di musica e testi originali, fortemente ironici e dissacranti, che danno al disco un effetto surreale che fa scompisciare non appena si riesce a capire in che direzione va Ruggero.
Dietro l’apparente leggerezza dei testi, cantati e arrangiati in maniera sincera e convincente, che spesso ricordano per allusioni la commedia sexy all'italiana si cela qualcosa che va oltre la riuscita ironia di Giovani Emozioni, quello di voler uscire per esempio da certi cliché ben radicati nella musica italiana e non solo, di tematiche "amorose" spesso ipocrite che tracciano una idea aleatoria di rapporti uomo donna, andando invece a toccare in maniera garbata, a tratti elegante tematiche poco utilizzate nel cantautorato ma sicuramente universali perché umane. In un panorama musicale piatto e ridondante il disco di Ruggero de I Timidi ci dà un’altra visione della musica, che può anche essere quella di far divertire semplicemente.
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