Party Animals è il nuovo lavoro in studio dei Bikini Death Race




Party Animals è diventato il loro personale esorcismo. Una bolla di sapone che hanno costruito ed all’interno della quale si nascondono quando il male di vivere diventa insopportabile. Hanno scelto l’idiozia come psicoterapia. E il dadaismo come filosofia di vita.

La bellezza del disagio in dieci piccole commedie dell’assurdo. C’è Alice nel Paese delle Meraviglie che sperimenta tecniche di sopravvivenza in una realtà parallela in cui regna la moda dell’eccesso e del cattivo gusto. C’è il dramma che si consuma da secoli in ogni contesto che preveda presentazioni più o meno formali, cioè gente che ti saluta calorosamente chiamandoti per nome e tu ignori chi sia. Ci sono i rituali del social media. La foto del profilo con le tette di fuori e il trucco goth. 

Lo sguardo equivoco e calze a righe. I pettorali, le cosce wurstel, le vacanze al mare, la settimana bianca. Tutti sorridenti, tutti morti dentro. E un nano che ti aspetta a casa pieno d’amore ma troppo ubriaco per fare sesso. C’è che devi tacere ogni tanto per poter essere baciato. C’è che mi piaceva tantissimo lo zoo da bambino e forse per questo ho cercato di ricostruirne l’atmosfera in salsa techno negli anni felici dell’adolescenza e dei rave. C’è la gente che si riempie la bocca di parole inutili e la devi ascoltare per forza. La tortura quotidiana di un ufficio. 

La rivalutazione dell’odio. Sai che c’è? Non mi dispiace affatto. Anche se ho rotto una bottiglia in testa al tuo amico pittore che ha vissuto a Bali, ha scritto un libro e ha fatto un film inguardabile. E poi, vuoi mettere? Io ho inventato una macchina del tempo! È giù in garage…è solo che non ho mai il tempo di usarla.






Commenti