Carmelo Amenta: l' "operaio" della musica


di Giulio Di Salvo Sisco Montalto - Quando penso ad un artista, penso a un modo di vivere e di fare che si riflette poi nella propria arte. Bene, Carmelo Amenta rappresenta per me l'idea che ho sempre avuto di artista. Abbiamo chiacchierato un pò con lui, entrando nella sua vita, e abbiamo ricevuto un' accoglienza davvero speciale. Le risposte, mai scontate, raccontano di un operaio della musica che va per la sua strada, rimanendo quasi in disparte a urlare quello che ha da dire. La sua musica accattivante, che mescola rock, pop, blues, racconta la vita "normale", di un uomo "normale", con semplicità mai banale..

- Carmelo leggendo la tua biografia si capisce che non sei di certo l'ultimo arrivato, c'è un percorso artistico lungo e diversificato, ti va di parlarmi un pò dell'Amenta uomo e artista?
"Certo, anche se c'e' poco da dire. Sono un ometto strambo che ama il vino rosso, le streghe, i gatti e il blues. Non mangio carne, non guardo la televisione, amo leggere, ascoltare musica, scrivere, comporre canzoncine, ho uno strano senso dell'umorismo e amo il lato sinistro di questa vita fatta di coriandoli, polvere e liquori.
Musicalmente sono attivo da parecchio tempo, e da un po' di tempo gira meglio di prima.
Ho fatto quello che ,bene o male, hanno fatto tutti, cioe' le manifestazioni italiane piu' o meno blasonate, live in luoghi inospitali, angusti, splendidi, perfetti etc. etc. Ho suonato con tanta gente e con tante band, mi sono divertito tanto e annoiato altrettanto. Poi ho scritto "cio' che resta" e ho deciso che era tempo di mettermi a lavorare da solo e a nome mio."

- Andando nello specifico, quando nasce il tuo ultimo progetto? quando hai deciso di suonare "da solo"?

"A volte, non sempre, stare in una band non e' facile, ne piacevole. A volte, ripeto, non sempre, il tentativo di arricchire il percorso artistico che si persegue con le idee di tutti gli elementi che quel progetto artistico portano avanti, si riduce ad uno scendere a compromessi nel tentativo di non scontentare nessuno. alla faccia della spontaneità. Quando questo accade si riflette in ogni aspetto di quella storia: suono, live, parole, musica, decisioni di ogni sorta.

Ero stanco di questa situazione che portava inevitabilmente all'inerzia, volevo fare qualcosa di totalmente mio, che magari non fosse ineccepibile nei suoni e nell'esecuzione, ma che fosse sincero e diretto al 100% nelle intenzioni, cosi' ho scritto "sembrano lacrime, invece piove", il mio e.p. del 2008: ho suonato le chitarre, la batteria e ho cantato. dei 10 brani che ho registrato, ne ho inseriti solo 5 tra cui "cio' che resta", che porto ancora dal vivo. So che non si sente benissimo, che non e' suonato in maniera perfetta, ma e' quello che vuol essere, un disco onesto. 

Questo e.p. ha incuriosito un po' di persone, ascoltatori e addetti ai lavori, e ha rappresentato il punto d'inizio per il mio progetto da solo.
poco romantica e essenziale come storiella no?"

-Non so se è romantica ma è sicuramente affascinante... Parlami del tuo ultimo lavoro "L'erba Cattiva". Fra l'altro i suoni dei tuoi album mi sono sempre piaciuti parecchio: qual è la tua strumentazione preferita? E sei tu a registrare anche    la batteria, non è vero? ti senti più a tuo agio nelle vesti di chitarrista o di batterista?
"Quindi,  la mia carriera di batterista, si e' conclusa contemporaneamente alla fine delle registrazioni di "sembrano lacrime, invece piove". poi a percuotere i tamburi c'ha pensato Daniele Di Natale, un ottimo batterista jazz rock, un grande musicista ed amico. E' lui il batterista dell'erba cattiva. A parte lui hanno suonato con me, Daniele Sorce al basso e Salvo Minnella al pianoforte, alla fisarmonica e ai cori, io ho cantato e ho suonato un sacco di chitarre!

Come strumentazione di base utilizzo sempre gli stessi strumenti: per il set acustico, una  soundsation economica e ammaccata e una cort, attaccate direttamente al mixer con un filo di reverbero, per il set elettrico, la mia fender stratocaster e un marshall valvestate da 100w, senza pedali e effetti. Sull'erba cattiva ho pero' utilizzato anche altre chitarre e ampli, per ampliare la gamma dei suoni e dei colori: ho suonato una fender jaguar, una telecaster, una gretsch, e ho usato anche un ampli vox. E' stato divertente!

Il resto del suono viene da salvo minnella che ha registrato il disco, e ha pensato pure al mastering.
L'erba cattiva e' uscita per due net label, la barbienojarecords, e per engine of saturation records, l' ufficio stampa che se ne occupa e' il seahorse press office."

-Come sta andando il disco?
"Il disco va bene, e' stato recensito da webzine e magazine cartacei, le canzoni sono passate per tante web radio, su rairadiouno, radio capodistria, radio popolare, etc. etc.
considera che 'sto disco ad oggi e' stato downloadato oltre 17.000 volte, che per una piccola produzione e' un gran bel risultato."


-Ho letto che sei nato in Sicilia vissuto a Roma e che spesso torni a suonare qui, che differenze noti tra l'ambiente della Capitale e quello della Sicilia, nell'approccio alla tua musica e nel modo di vedere l'arte in generale?
"Non credo sia una citta' o un luogo specifico a condizionare il modo di fare arte di chiunque: di sicuro non il mio, l'arte gira intorno al posto dove vivi, ma anche a quello da dove vieni e a quello dove vorresti andare e pure a quello dove non sei stato. 

Si, i ritmi di vita, i colori, i sapori e gli odori ti influenzano ovviamente, ma sono convinto che la base sia sempre la stessa ovunque ci si trovi.
Piu' che altro la questione importante riguarda la posizione geografica, gli spostamenti dalla Sicilia sono faticosi ed economicamente impegnativi, muoversi da roma e' decisamente piu' comodo e veloce.

Per quel che concerne gli ambienti artistici della mia citta' e della Capitale, posso solo dirti che non ne so niente, non li conosco, non frequento gente di un determinato "giro",
sai, odio profondamente  concorsi a premi, premi della critica, del pubblico e di chi piu' ne ha, piu' ne metta, associazioni, parrocchiette, gruppettucoli: la chiamano "scena" ed e' solo una scusa per apparire a discapito di tutti gli altri.

Esistiamo noi, l'elite', e gli altri sono merda: beh, felice e contento di essere una merda allora!! Credo comunque che Roma e Siracusa stiano vivendo un bel periodo di fermento, e ne sono contento. Forse troppe cover band in entrambi i posti, ma va bene uguale..."

 - Come vedi la situazione discografica in Italia?
 "Non bene. L'industria discografica ufficiale e' implosa a causa della politica dissennata legata al caro prezzo del cd, e ora pubblicizza i suoi prodotti tanto simili a detersivi e caramelle sui soliti canali, le piccole label stentano a vivere a causa del download gratuito.
Non una gran bella situazione, ma d'altra parte tanta gente in questa condizione particolare e' finalmente riuscita a farsi ascoltare proprio grazie a questa crisi, senza nessuno tra le palle a dettare mode e gusti da imporre sui canali ufficiali e indipendenti, artisti di ogni tipo e genere hanno trovato spazio e modo per esprimersi."

 - So che scrivi e hai pubblicato dei racconti, quale differenza c'è tra il musicista e lo scrittore di canzoni e lo scrittore di libri? e credi che si possano fare entrambe le cose, nel senso un bravo scrittore può anche essere un bravo musicista?
" Il mio lavoro e' scrivere canzoncine, e amo scrivere racconti quando ho tempo. Si possono fare entrambe le cose senz'altro, un bravo musicista puo' essere anche un bravo scrittore! Credo pero' che ognuno di noi  abbia il suo canale preferenziale per esprimersi, e che quel canale risulti quello che riesce a trasmettere realmente cio' che ci si propone di dare e dire. Personalmente non riesco ad essere intenso allo stesso modo nelle due attivita' citate, la musica e' la strada che amo percorrere."

 - Cosa vuoi comunicare con la tua musica e la tua scrittura, da cosa trai l'ispirazione?
"Ogni brano e' storia a se, pero' l'erba cattiva ha un filo conduttore forte. Parla di persone, non della gente: parla di persone a disagio nella realta' che li circonda, a disagio nel vivere questo stato delle cose, di persone che la mattina pero' sorridono all'idiota allo specchio che li guarda e che vanno incontro alla giornata consapevoli di quello che sono, che valgono e che vogliono. 

Non parlo di telelobotomizzati, di gentaglia schiava e ipnotizzata dai mass media, parlo di persone, che vivono intensamente o che quanto meno ci provano e che, come l'erba cattiva che quando la si schiaccia ricresce piu' forte di prima, si rimettono in piedi ogni volta che cadono. Poi le mie letture, le mie visioni, la vita che conduco fanno il resto, suppongo. Spero arrivi qualcosa a chi ascolta le mie canzoni, anche se non dovesse coincidere con quello che volevo dire: la cosa importante e' che arrivi emozionalmente qualcosa."

 - Mi interesserebbe molto sapere cosa ascolti e cosa leggi oggi? e quali artisti invece ti hanno segnato e fatto crescere in passato?
"Leggo,ascolto e guardo tanto, sono cose imprescindibili per me! Ho appena finito di leggere "Life", la biografia su e di Keith Richards. Al momento ho una cotta per Joe. R. Iansdale, Dennis Lehane e Richard Matheson. alterno compulsivamente, da un paio di mesi a questa parte, l'ascolto dei cardiacs a quello di Jimmy Reed.

Devi sapere che leggo, ascolto, guardo roba di vario genere da sempre: Bret Easton Ellis, Pino Cacucci, Charles Bukowskj, Orson Wells, Kundera, Takashi Miike, Kyoshi Kurosawa, Akira Kurosawa, Tarkowskji, Don Coscarelli, Robert  Johnson, Sepultura, June of 44, Howlin' Wolf, Chris Whitley, Molotov, Tito & Tarantula, Alice Cooper, Hothouse Flowers,Motley Crue, Charles Mingus, Elmore James, John Coltrane, li amo tutti, ne amo altri, tutti in maniera differente, ma in egual misura....Lo so, e' un minestrone emozionale , ma ad ognuno il suo."

- Preferisci più la dimensione solista a quella della band e perchè se è così?
 "Preferisco lavorare a mio nome, ma con tutta la band. Io scrivo le canzoni e prendo le decisioni finali, quando c'e' bisogno, per il resto si lavora assieme, si decide assieme tutto."

- Con l'uscita di "L'erba Cattiva" hai iniziato un mini tour, che importanza dai ai live, ai tuoi live?
"Si, ho suonato un po' in giro, sono stato negli studi di rai radio uno e in locali piccolissimi e mi sono divertito tutte le volte. I live sono importanti, se non  fondamentali,  li preparo con la cura necessaria cercando di non perdere la spontaneita' e il "non prendersi troppo sul serio" che contraddistinguono le mie/nostre esibizioni.
I prossimi live saranno comunque piu' intimi e curati da alcuni punti di vista, piu' legati alle radici e strambi da altri: stiamo sviluppando delle idee con i ragazzi con cui sto suonando.
Appena organizziamo il tour nuovo, passa per qualche data, cosi' ci facciamo un paio di birrozzi insieme!"

 - Dato che l'uscita di "L'erba Cattiva" risale praticamente a un anno fa, cosa bolle in pentola per questo 2011?
"Ho cominciato le prove del disco nuovo, che probabilmente uscira' a cavallo tra il 2010 e il 2011. Sara' un disco pieno di gatti, ho una nuova band, e il suono, come desideravo, e' radicalmente cambiato. Se tutto va bene uscira' per la red birds records e verra' prodotto artisticamente da paolo messere, ex ulan bator e attuale deus ex machina dei blessed child opera. Faremo un bel po' di live per tutta Italia, e spero davvero di divertirmi tanto e di far divertire altrettanto.
Nel frattempo sono stato invitato da Stefano Ali', il cantante dei Froben, a far parte della formazione che registrera' il suo disco solista, a nome "Dallas", e che fara' il tour di supporto all'album, nelle vesti di chitarrista e corista.
E per ora non ho piu'  niente da raccontarvi......quindi:  mi auguro di non avervi annoiato troppo e di risentirvi presto, vi ringrazio sul serio per avermi dedicato del tempo e per avermi invitato, vi auguro uno splendido proseguimento e in alto i calici, cin cin!!"

-E' stato davvero un piacere chiaccherare con te. In bocca al lupo per tutto, a presto!!



           
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