Fiammetta Poidomani, musica e tradizione

                                                      di Sisco Montalto




In quest'epoca di massificazione di tutto quello che ci circonda, anche dell'arte spesso, Fiammetta Poidomani già da anni percorre la sua strada, andando nella direzione artistica che la fa star bene e lo fa con estrema naturalezza, avendo le idee molto chiare. 

Si definisce principalmente una cantante, che sin da piccola amava De Andrè, Jioan Baez, il gospel, il soul, gli anni '60 e '70 e come dice lei  tutta quella musica che al di là dei generi "riesce a far vibrare le corde  del suo cuore". Con la sorella inizia quasi per scherzo a riarrangiare brani famosi, nascono così i "Sunflowers", "riproponevamo il genere da noi prediletto a quei tempi, il folk anni '70 inglese e americano. Successivamente io ho seguito un percorso più specifico, e ho voluto studiare anche l'arte della performance alla "Musical Theatre Academy" di Catania, dove mi sono diplomata nel 2010. Lì ho approfondito le mie conoscenze sul canto, la recitazione, la danza, la storia del musical e musicodramma. Mi si e' aperto un mondo, e mi sono interessata ai musical meno conosciuti in Italia e al jazz." 




- ...E poi avete cominciato a scrivere inediti:

"Si io e Serena abbiamo iniziato a comporre brani inediti, io occupandomi delle musiche e lei dei testi. Abbiamo composto una decina di pezzi. Per l'arrangiamento ci ha aiutate il pianista-arpista- fisarmonicista Fabrizio Arestia. In quel periodo ci siamo fatte trascinare dalla musica celtica e medievale, e abbiamo collaborato con i Tir na nog, gruppo di musica celtica, di cui non facciamo più parte. Ho iniziato ad interessarmi agli strumenti etnici particolari, e a suonare il bouzouki, strumento di origine greca ma ripreso dalla cultura musicale Irish. Adesso con Serena abbiamo creato il gruppo "Heliantes", in cui proponiamo musiche antiche meridionali e sonorità del Sud del mondo; brani legati a tematiche come il brigantaggio, la rivolta contro i soprusi, l'oppressione e lo sfruttamento dei popoli e la condizione femminile. Siamo molto legate alla musica folkloristica popolare, sentiamo che e' quella che ci rispecchia maggiormente. Nel 2010 abbiamo vinto a Roma il concorso "Musica Controcorrente" con il nostro brano "La Cartomante", un brano particolare dalle sonorità rinascimentali. E’ stata una grande soddisfazione e un incitamento a continuare su questa strada. Ci ha permesso, inoltre, di esibirci in altri contesti, come il "MEI" di Faenza."

-Cosa porta una ragazza giovane ad avvicinarsi ad un genere musicale molto particolare, che poi abbraccia anche altro oltre la musica?

"Mi è sempre piaciuta l'idea che una musica non sia fine a se stessa, ma abbia un significato profondo, sia legata a qualcos'altro, l'arte, la storia, la letteratura, la filosofia...Certo, al principio non è stato facile seguire questa strada. Per una persona fondamentalmente ribelle ma con uno spirito molto sensibile, è difficile trovare un equilibrio in una realtà sociale "contraddittoria" come quella provinciale, nel mio caso ragusana. Per mia fortuna, sono nata in un ambiente familiare molto sensibile all'arte, alla musica e alla cultura. Già da piccola vedevo in continuazione videocassette di musical o pièce teatrali, ascoltavo l'opera lirica e adoravo il suono della chitarra, folk e classica. Non mi ritrovavo nella musica che ascoltavano gli altri: non mi trasmetteva nessuna sensazione, nessuno stimolo. Allora ho fatto la cosa più naturale, quello che fanno molti musicisti: ho seguito il mio istinto artistico, le mie idee e convinzioni, mi sono interessata a generi musicali diversi, ascoltavo musica che non ascoltava nessuno. Sentivo di andare controcorrente rispetto agli altri. Ma, alla fine, ho scoperto che era esattamente quello che volevo." 

-Cosa pensi della mercificazione della musica che si fa oggi, tu che comunque fai musica non sicuramente "commerciale"?

"E’ una realtà che mi sconcerta. Penso che il vero significato della musica è ormai andato perduto, così come quello dell'arte in generale. Non c'è più l'intento di veicolare una sensibilità musicale. Questo mi ha messo molto spesso in crisi e mi ha portato a pensare di lasciar perdere la musica; ma poi, vedendo la risposta positiva del pubblico a Roma, ho pensato che forse c'era ancora qualche speranza. A mio parere, sarebbe necessario rieducare la gente alla musica, renderla consapevole della funzione primaria del canto. E’ un concetto indispensabile, su cui mi baso sempre, e che la maggior parte, purtroppo, ha dimenticato: "Il canto ha il compito fondamentale di liberare dalla sofferenza, di alleviare il dolore, di esorcizzare il male", come ricordava Fabrizio De André." 

-La tua musica ti porta anche a riscoprire tradizioni e valori che credo ormai si siano perduti, che importanza ha per te la storia, la memoria, in un "mondo" che ormai sembra aver dimenticato da dove si è partiti, che pensa solo a bruciare il presente?

"Moltissima. Lo spettacolo che portiamo avanti con le "Heliantes" si chiama appunto “Canti della memoria”. La musica che proponiamo con questo spettacolo è quella popolare del Sud Italia: si tratta di canti tradizionali per la maggior parte sconosciuti, che risalgono a diversi periodi, partendo dalla fine del Settecento al dopoguerra. Abbiamo riscoperto attraverso questa ricerca una Sicilia inaspettata, aggressiva, combattiva, tormentata, poetica, leggendaria, e non soltanto succube delle dominazioni. Le tematiche affrontate in questi canti sono quanto mai attuali, e abbiamo sentito la necessità di diffonderle. E' il compito della musica popolare quello di tenere viva la memoria collettiva, il passato, per non dimenticare gli errori commessi e non venire strumentalizzati dal potere costituito, come sta succedendo oggi." 

- Ci sarà un'altra edizione del triskelia: tu parteciparai?

"No. L'esperienza di Triskelia non è stata quella che mi aspettavo, e per me è un capitolo definitivamente chiuso. Non è lo stesso per la musica Irish, che credo non riuscirò mai ad abbandonare."

-Ho letto che avete ottenuto un contratto editoriale, parlami dei progetti futuri, di quello che state facendo adesso e di quello che farete, se avete intenzione di registrare qualcosa?

"Abbiamo intenzione di registrare sia i brani che abbiamo già, sia quelli nuovi che abbiamo scritto nell'ultimo periodo. Ci stiamo già organizzando per raggiungere questo scopo. Fabrizio Arestia ci sta dando una mano per gli arrangiamenti.
La vittoria del premio "Musica Controcorrente" ci aprirà la possibilità di collaborare 
con la Castorone Edizioni Musicali di Roma, e la possibilità di partecipare ad Area Sanremo l'anno prossimo, con un brano inedito."




http://www.myspace.com/fiammettaeserena

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