VOV - Un mondo tinto di viola



di Giulio Di Salvo & Sisco Montalto - VOV è il nome del duo che propone uno dei progetti emergenti a nostro avviso più interessanti del panorama sotterraneo italiano attuale. Nato dall'idea di Davide Arneodo, violinista e polistrumentista dei Marlene Kuntz, e Marta Mattalia cantante. Entrambi giovanissimi ma con all'attivo già precedenti esperienze musicali e non, di notevole livello. La loro musica è difficile da confinare, un insieme di suoni e atmosfere spesso apparentemente dissonanti ma che riescono poi a creare un effetto complessivo davvero affascinante. E' uscito da poco il loro primo ep con 5 pezzi e abbiamo preso spunto da questo lavoro per conoscerli meglio.

- Davide allora come nasce il progetto VOV e...una curiosità: cosa vuol dire VOV?
"Io e Marta ci conosciamo da moltissimo tempo, prima di VOV, prima della musica.In noi ha sempre abitato la passione per l’Arte, quella con la A maiuscola, quella che ricerca la sostanza, la bellezza, la completezza. La musica è arrivata successivamente e abbiamo subito capito che poteva essere la strada giusta per la nostra espressione.Suoniamo per comunicare, siamo coscienti di poter avere un ruolo importante, di essere seguiti e ascoltati dai giovani e da quando ne abbiamo preso atto è cambiato anche il nostro modo di approcciarci alla scrittura.Il nome VOV lo abbiamo scelto perché eravamo fortemente attratti dall’aspetto estetico della V e della O  e poi si presta a soluzioni grafiche particolari.Successivamente abbiamo scoperto che la V rappresenta il lato femminile e la O quello maschile. Era perfetto."

- Chi compone i brani, come avviene il processo di creazione?
"La creazione non ha un parametro fisso per noi e il punto focale deve essere spontaneo e immediato, sia nel caso di un riff, sia nel caso di una frase/slogan da cui poi parte tutto il processo creativo.Lavoriamo molto sull’immediatezza della parola. Marta crea slogan continuamente, è un suo modo di comunicare per provocare reazioni nell’ascoltatore, per creare connessioni nel cervello prima ancora che si sappia di cosa si sta parlando: “Marta è morta su Marte”, “Il piccolo fratello”, “Stop agli spot”…"

- Avete aperto i concerti dei Marlene e Niccolò Fabi, come vi ha accolto il pubblico?
"Non è mai facile salire sul palco e comunicare con il pubblico accorso per ascoltare il suo artista preferito. Risulti come una presenza estranea, quasi come se fossi tu a ritardare l’ingresso del loro beniamino. Fatta questa premessa devo dire che l’attenzione è sempre stata altissima in tutti i casi e nelle aperture a Marlene Kuntz abbiamo percepito tanta curiosità, che da un lato mi aspettavo per ovvie ragioni, dall’altra non era per nulla scontata e ci ha fatto molto piacere.Vedere un migliaio di persone che ti ascoltano nel più assoluto silenzio è sempre emozionante e se pensi a questa emozione moltiplicata per ogni singolo essere umano e un pensiero da farti girare la testa."

- Tu Davide, in particolare, collabori ormai da tempo coi MK: come è nata questa collaborazione e come riesci a conciliare i due progetti?
" L’ingresso nei Marlene Kuntz è stato pensato a lungo. Suonavo da alcuni anni con Gianni Maroccolo nel suo progetto IG, di cui faceva parte anche Luca Bergia. Credo mi abbiano studiato a lungo, e nonostante l’età, una volta entrato nei Marlene mi sono inserito con grande facilità, mi è sembrato che ci stessimo aspettando. Non è semplice far quadrare i miei due lati musicali, ma in fin dei conti sono parte di me, quindi cosa posso fare di meglio se non dedicare tutto me stesso alla mia realizzazione? Sono realtà opposte: Marlene Kuntz un gruppo affermato, sulla scena ormai da vent’anni e ricca di storia e successi, dall’altra VOV che la sua realizzazione la sta ancora ricercando. Questo aspetto mi aiuta a stare con i piedi per terra e a capire che il successo vero è sempre conseguente a un grande lavoro e a una grande carica emotiva che devi trasmettere al tuo pubblico. E’ uno scambio importante, tu regali emozioni al pubblico (più intenso pensare a ogni singola persona) e in cambio ti arriva un’energia potentissima che aiuta a emozionarti e a emozionare."

- Ti va di parlarci della vostra esperienza londinese?
"E’ stata illuminante. Abbiamo capito le potenzialità che VOV potrebbe avere all’estero e ci stiamo lavorando. Non è semplice, soprattutto per il discorso linguistico, ma abbiamo avuto un grande incoraggiamento dal produttore Dario Dendi, da Steve e da tutto il management dei Placebo. A Londra (ma non solo) la musica è ancora abitata da una magia e da una curiosità nel pubblico tangibili che è proprio quello che ci fa sperare, perché purtroppo in Italia tutto questo è molto meno evidente. L’ambiente musicale qui sembra schiacciato da uno snobismo perenne dalla critica facile e tutto il Paese sta attraversando una degradante fase di depressione che chiude la mente ai giovani e opprime ogni possibilità. Pensiamo ai tagli alla cultura…qui in Italia dovremmo prendere spunto da capitali come Londra o Berlino, città vive in cui abitano le nuove idee e dove i progetti vengono sostenuti, finanziati, ma soprattutto valutati per quello che realmente valgono."

- Pensi che i vari concorsi e premi musicali in italia siano più un trampolino di lancio o più una soddisfazione personale?
"E’ una domanda difficile. Dipende ovviamente dai concorsi. Credo che i concorsi servano a creare connessioni, altro elemento difficile da realizzare in Italia per un ragazzo giovane. Sembra che qui ognuno se ne stia a farsi i calcoli nella sua torre d’avorio, tutto risulta apparentemente statico e irraggiungibile. Allora un buon concorso può avere questa funzione: basti pensare ai Marlene con Gianni Maroccolo, incontrato grazie a Rock Targato Italia. So che attualmente Cristiano è direttore artistico di Upload, un festival a Bolzano in cui c’è anche un contest e mi sembra molto interessante. Con VOV poi le registrazioni a Londra sono state realizzate in parte grazie al fatto che abbiamo vinto il Music Think Tank, un concorso internazionale che tra i vari premi offriva la realizzazione di un brano mixato da Dario.L’idea poi di allargare il progetto a un ep e di coinvolgere Steve è ovviamente stata una capacità nostra non prevista, ma è stata possibile realizzarla grazie alle connessioni che ci sono state fornite."

 - Ci parli del vostro ultimo ep?
" VOV (ep) è nato dal primo reale impulso che abbiamo avuto nel distaccarci da un mondo che iniziavamo a sentire distante, parlo della scrittura, sia musicale che testuale. Abbiamo voluto essere più diretti e arrivare immediatamente all’ascoltatore. Luca Bergia ci ha aiutati in questo lavoro e ha registrato le parti ritmiche, mentre Marta ha lavorato moltissimo sulla parola. E’ il primo ep che abbiamo messo in vendita e per dare importanza a questo oggetto lo abbiamo autografato e numerato in 500 copie unicamente acquistabili dal nostro store: www.lastanzaviola.bigcartel.com
E’ stata una prova importante per noi ed è andata molto bene."

 - A proposito di ep, c'è chi sostiene che oggi sia più conveniente creare un ep rispetto a un album completo: qual è la tua opinione a riguardo?
" Non credo affatto, forse lo sostiene come magra consolazione chi un album vero e proprio non riesce a scriverlo e produrlo. Per VOV un ep è importante perché ci aiuta a focalizzare dove siamo arrivati, a descrivere le varie fasi artistiche della nostra crescita, ma sono tutti elementi che dovranno in qualche modo confluire in un album.Ci stiamo lavorando e credo anche che succederà al momento giusto."

-  Tu e la bravissima Marta riuscite a creare atmosfere incredibili durante le vostre esibizioni ma non vi capita mai di desiderare che dietro di voi ci sia una band numerosa? Te lo chiedo perchè data la tua versatilità e passione nel suonare diversi strumenti, magari li vorresti "sentire" insieme in tutti i pezzi...
 "Hai colto una problematica importante, ma il fatto è che io e Marta non siamo attratti dall’idea di una vera e propria band. Stiamo lavorando per andare oltre agli schemi classici del rock. In questo momento stiamo suonando live con Loris Lombardo un giovane e talentuoso batterista di Savona e stiamo cercando di capire quale potrebbe essere la massima realizzazione live per VOV. Sicuramente un obiettivo futuro sarà far sì che la mia presenza sul palco sia facilitata in tutti questi cambi e non si senta alcuna differenza tra album e live."

- Progetti futuri?
"Ci stiamo impegnando per realizzare VOV, per arrivare al nostro primo album. Siamo pronti ed è il momento di dimostrarlo."










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