"Blue like Santa Cruz", il nuovo album di Nico Greco

di Sisco Monatlto




Quella di Nico Greco è una storia affascinante, sempre on the road, fisicamente e mentalmente, alla continua ricerca di nuove emozioni e nuovi stimoli. La sua musica è il risultato di questo continuo “andare, andare, andare”, come avrebbe detto Kerouac, un sound che crea immagini nella mente di chi ascolta, una colonna sonora perfetta per i vostri sogni. "Blue like Santa Cruz", l’ultimo album, è pieno di magia, di blues, di folk, “…la East Coast dei Velvet Underground, dei Love, e di tutto il movimento del Paisley Underground degli anni '80, e più in generale l'America dei songwriter, quella di  Johnny Cash e Bob Dylan”.
Un album che incornicia ed esalta le emozioni di chi ama narrare le sue storie con una vitalità eccezionale, e di chi le esprime attraverso songs dotate di semplicità strutturale, caratteristica  essenziale per accogliere interamente la profondità di una voce, quella di Nico, carica di segreti da condividere. Ho parlato con lui della sua musica:


- Nico, dal Molise alle Canarie, perchè questa decisione? Un modo per trovare anche nuove ispirazioni?
“L'idea di venire alle Canarie non ha avuto origine solamente per trovare nuove ispirazioni,anche se molto probabilmente nei miei prossimi lavori qualcosa di questa esperienza qui a Lanzarote la ritroverò. Sono venuto qui con l'intenzione di viverci qualche anno e imparare lo spagnolo e sentivo il bisogno di allontanarmi per un po’ dall'Italia,la mia terra che amo tanto e guardarla un po’ da lontano, per comprenderla un po’ di più. Poi mi piacciono molto le piccole isole,il sole e l'oceano.”

- Che legame c'è tra la tua terra, la tua musica e il tuo approccio alla musica?
“Sono cresciuto musicalmente ascoltando moltissimo dischi di importazione americana e inglese, ma amo anche una bella parte della canzone italiana,molti cantautori e artisti italiani che sono stati davvero importanti per me. Però sicuramente ho visto sempre il rock'n'roll come qualcosa che veniva da lontano,oltreoceano e fuori dai confini Italiani. Io cerco di mantenere nelle mie canzoni quello spirito li che sentivo e che sento tuttora vivo, nella musica che amo di più. Mi piace parlare di quello che sento e anche di quello che ho intorno,quindi anche della mia terra,ma sempre filtrato dalla mia visione e dalla volontà di cercare di catturare delle immagini che sento mie e vicino al mio modo di essere e con il pensiero sempre di riuscire ad emozionarmi nel fare la mia musica e riuscire a far sognare chi ascolta quello che canto.”

- Ho letto le tue influenze musicali: Bob Dylan in particolare è stato un rivoluzionario con i suoi testi, tu che messaggi cerchi di dare con la tua musica?
“Bob Dylan è stato un grande ed è stato uno di quelli che hanno provato a cambiare il mondo con la forza della musica,delle parole,dei pensieri e delle idee. Ma è stato prima di tutto un grande appassionato di musica,un folksinger e un rocker che ha lavorato duramente con la sua musica e che ancora oggi riesce a trasmettere molto con le sue canzoni e fare ancora grandi dischi. Io non so se una canzone possa cambiare il mondo, ma sicuramente può dare molto alle persone e trasmettere tanto e far stare bene. Io sento il bisogno di comunicare questo attraverso una canzone,la mia grande passione per la musica e per la vita e spero che le mie canzoni riescano a far sognare chi le ascolta. La prima cosa che conta per me è sempre il potere delle canzoni,credo in questo tantissimo ed è questo che provo a trasmettere.”

- Mi parli dell'ultimo album?
“E' un disco molto personale, una copertina con foto in bianco e nero,un disco dove ho voluto metterci la faccia, un disco che parla di me e della mia vita. L'ombra e la luce che il fotografo è riuscito a mettere su quella foto e catturare in quel momento descrivono molto bene l'idea e la forza del disco. Ci sono momenti grandiosi ma anche difficoltà nella vita,ma bisogna sempre darsi da fare per stare bene e tenersi sempre stretti all'amore che è la più grande forza che c'è,questo è quello che provo a comunicare con questo disco.”

- Le sonorità mi sono piaciute molto: come dice la tua biografia "immagini e sonorità che riecheggiano la East Coast dei Velvet Underground, dei Love, e di tutto il movimento del Paisley Underground degli anni '80, e più in generale l'America dei songwriter, quella di  Johnny Cash e Bob Dylan": sono stati fondamentali per la tua crescita? in che senso?
“Mi sento molto vicino ai dischi che ho davvero amato e che ancora amo tanto, a tutti quei suoni che le mie orecchie, il mio cuore e la mia pancia hanno sentito in questi anni. Sono cresciuto ascoltando molta musica di diversi stili e proveniente da diversi paesi e sono grato a tutta la musica buona che artisti hanno saputo tirare fuori,ma ci sono stati alcuni che mi hanno portato più lontano e sono quelli che mi hanno fatto crescere sia come musicista,come artista ma anche come essere umano e come persona. Ci sono dischi e artisti che mi hanno davvero cambiato la vita e il mio modo di essere e sentire il mondo.”

- La scelta del titolo dell'album a cosa è dovuta?
“L'idea è venuta fuori camminando per le strade di Santa Cruz in California. Mi sentivo davvero Blue in quel periodo, come dicono da quelle parti,e stavo vivendo un periodo felice della mia vita e allo stesso tempo non molto facile e sentivo Santa Cruz molto vicina a come mi sentivo io. L'oceano, il surf, il sole della California e i motel e quei grandi spazi, mi facevano sentire il bisogno di scrivere canzoni che parlassero di spiritualità attraverso la musica,canzoni scritte per farmi stare bene e far stare bene chi le avrebbe ascoltate. Ecco perchè ho scelto questo titolo,mi è piaciuta subito quella sensazione di sentirmi Blue Like Santa Cruz. Il suono di queste parole, sentivo e sento ancora oggi, che riesce a racchiudere tutte le altre parole che canto nel disco e tutti gli accordi e le melodie che ci sono nelle canzoni dell'album.”

- Cosa significa per te il termine “cantautore”? Credo che come si fa spesso oggi nella musica i termini diventano vuoti di significato e usati spesso fuori luogo: che ne pensi?
“A me piace usare più la parola Singer/Songwriter che cantautore, per descrivere quello che faccio. Ho sempre visto il cantautore come uno che scrive e compone le proprie canzoni e le canta accompagnandosi con una chitarra, o un altro strumento musicale o una band. Quando ho incominciato a suonare la chitarra, dopo i primi accordi imparati ho provato subito a scrivere canzoni. Era quello che sentivo più vicino al mio modo di essere. Il potere delle parole, della poesia vestita dalla musica, da accordi e melodie, mi travolgeva più di ogni altra cosa. Forse il termine come dici tu è usato male delle volte e spesso abusato. Io quando scrivo canzoni, lo faccio sempre con tutto il rispetto per quello che questo termine si porta dietro e pensando a tutti i grandi cantautori che mi hanno dato tanto e hanno dato tanto alla musica. Quando penso a me come musicista, riesco a vedermi solo come singer/songwriter, cantautore e non come uno che può fare parte di una band o un musicista. Posso fare solo questo, scrivere e cantare le mie canzoni e guadagnarmi da vivere in questo modo.”

- Progetti imminenti?
“Sto lavorando ad un nuovo album e ho intenzione di suonare il più possibile in giro per l'Italia e in altri paesi dell'Europa.”

- Ci racconti l'incontro con la Seahorse Recordings?
“E' stata una casualità e una fortuna, come tutti gli incontri che poi senti importanti nella vita. Ho inviato delle canzoni a Paolo Messere cosi come ho fatto con altre etichette discografiche che mi piacevano, perchè vicine a quello che è la mia musica. Paolo è stato molto accogliente e dopo qualche incontro, parlandogli dei miei progetti e della mia musica mi ha ospitato nella sua Seahorse Recordings.”

- Che accoglienza ha la tua musica in Italia?
 “Il primo disco è stato un buon disco anche se difficile. I concerti fatti fino ad oggi sono 
andati bene e ho dei bei ricordi di serate con un pubblico che non voleva lasciarci andare via e smettere di suonare. Ho condiviso il palco con artisti che mi piacciono e ho spesso la sensazione che quello che suono piace molto. Con questo nuovo album non so cosa succederà e dove mi porterà ed è anche questo che mi spinge a fare nuovi dischi e provare sempre a fare un passo in avanti, anche se spesso si ha la sensazione che non è facile.”


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