"Buena Suerte" a tutti...da Pino Scotto

                                                              di Sisco Montalto

Oggi su Clap Bands abbiamo l'onore di avere un uomo, un artista, un rocker vero che non ha bisogno di tante presentazioni, il grande e carismatico Pino Scotto. Ha attraversato con la sua musica gli anni '80 e '90 ed è ancora in giro, più vivo, incazzato ed energico che mai, a gridare in faccia a questa società degradata la sua delusione e la sua rabbia, che è poi quella di una gran parte di persone in Italia,  persone che non si fanno narcotizzare da tutta la melma e la falsità che pervade la nostra società. Sarà finalmente live a Catania, il primo maggio e nell'attesa di vederlo e di sentirlo, gustatevi questa intervista..senza peli sulla lingua come sempre!


- Finalmente verrai a suonare a Catania: perchè è così difficile organizzare serate qui rispetto al nord? C'è una maggior cultura musicale al nord rispetto al sud secondo te?
 "Anzi, è il contrario. Nel meridione in genere, la cultura e la voglia di buona musica è molto più sentita che al nord. Il problema sono i gestori dei locali che come anche da noi fanno solo le solite marchette per la massa che vuole solo musica di merda."

-Questi spazi alternativi come rock tv, ma penso anche a molte altre realtà più piccole o ancora minuscole, come la nostra, possono aiutare l'arte e la musica emergente a diffondersi? Ti dico questo perchè abbiamo notato che comunque in giro c'è molto snobismo, molto menefreghismo. La gente, anche quella che si spaccia per "alternativa", poi in fin dei conti ha un atteggiamento quasi di indifferenza per queste iniziative. Che ne pensi?
 "Purtroppo la gente è assuefatta da reality come X Factor e Amici che spacciano per musica le solite troiate da karaoke, ma fortunatamente c’è sempre un piccolo tacco duro che vuole l’arte vera. Perciò anche le piccole realtà, come dicevi tu prima, servono e devono insistere in modo da dare sempre di più voce e possibilità alla buona musica di farsi sentire."


-Conosco molti musicisti e artisti che hanno smesso di suonare o di fare arte per dedicarsi interamente al lavoro:eccessivamente realisti? ..E ne conosco tanti altri che suonano solo per guadagnare, che snobbano anche una jam in amicizia, credo che in entrambi i casi si perda il vero significato di fare arte, musica: la tua idea a riguardo?
"Quei cosiddetti "musicisti" di cui parli tu sono solo dei piccoli operai che alimentano la non musica. In quanto a quelli che hanno smesso di suonare, vuol dire o che la passione non era abbastanza forte oppure che cercavano solo soldi e successo. Perciò che si fottessero tutti!"

-Rifacendomi alla domanda precedente, non credi si sia persa un po' la spontaneità di fare musica e di conseguenza anche l'originalità? Pensi sia ancora possibile oggi in questo paese fare musica originale e di qualità?
 "Io fortunatamente sono sempre in giro per l’Italia a fare concerti e ti posso assicurare che ho ascoltato tantissime band che fanno dell’ottima musica loro. Il vero problema rimane sempre questo paese dove quasi nessuno a parte le piccole etichette, da possibilità a questi ragazzi di potersi esprimere e di crescere."

-Mi interessa sapere il messaggio che vuoi dare con le tue canzoni e la decisione di cantare in italiano, lasciando l'inglese, a cosa è dovuta?
"Ormai sono anni che canto in italiano e penso che, anche se è più complicato dell’inglese, sia un modo più diretto per farsi capire, specialmente per uno come me che continua a scontrarsi col sistema ogni giorno."

-A proposito dei testi, quelli delle tue canzoni sono spesso di denuncia: credi che riescano a risvegliare e guidare gli animi soprattutto dei più giovani?
"Io lo spero vivamente, perché è successo a me quando ero giovanissimo ascoltando i testi di gente come Bob Dylan ed altri."

-Credi che manifestazioni come quella del primo maggio servano ancora a qualcosa? Molti artisti, anche underground, dicono di si, tu cosa ne pensi?
 "Penso che il Primo Maggio  sia diventato come il Festival Bar dove la gente si raduna senza pagare solo per fare un po’ di casino ed ascoltare i cosiddetti musicisti alternativi e di sinistra, che ormai di sinistra hanno solo la mano con cui si fanno le seghe, come Roberto Secchioni che si è ridotto ad andare a Sanremo e a fare interviste in programmi pieni solo di stronzate."

-Che consigli daresti ad una band emergente che magari si sbatte per far conoscere la propria musica, trovando mille barriere, e poi vede una sconosciuta, magari senza talento artistico, partecipare ad un programma tv, fare dischi e avere un successo abnorme?
"A questi ragazzi direi solo di continuare con la loro musica e considerarlo come una passione che ti aiuta ogni giorno ad affrontare questa società fasulla che non ti regala mai niente e ti racconta solo menzogne."


-Credi che prima o poi ci sarà un pò di meritocrazia in questo paese?
 "Diceva mia mamma chi vive sperando muore cagando. La meritocrazia bisogna sudarsela ogni giorno e forse così si riesce ad ottenere qualche piccolo riconoscimento per i propri meriti."

-Tu dici sempre di aver lavorato per 35 anni: è stato un modo anche per rimanere con i piedi per terra?
 "E’ stato un modo per avere uno stipendio a fine mese e non doversi vendere l’anima e la dignità distruggendo anche un sogno chiamato musica."


-Se non sbaglio gestisci una piccola etichetta: quanto è difficile portare avanti una piccola realtà come quella di un'etichetta indipendente in questo paese?
 "Il boss dell’etichetta è Niki Lou Rosh, io collaboro solo con lui a proporre sul mercato nuove band che propongono grande musica e per chi non conoscesse la Valery Records, andate sul sito www.valeryrecords.it e vedrete che non c’è un prodotto che non valeva la pena di pubblicare."

-Grazie Pino della disponibilità, è stato un grande piacere e un grande onore parlare con te e averti su Clap, in bocca al lupo per tutto ...ci si becca a Catania magari..
"Crepi...Grazie a voi...ci vediamo a Catania....We Rock!!...Sas. Pino Scotto."





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