L'onorata Società presenta "FOLLOW ME!!!"

                                                    di Giovanni Depetro & Sisco Montalto



E’ bello ricordare gli anni 90, con un sorriso e campionature alla Cypress Hill; questo appunto si coglie nell’ultimo album di Onorata Società.
Animo reggae, ma che guarda forse ad esperienze più contemporanee, più giovanili e di una realtà provinciale fatta di ritmo, spari di pistola, anime animali e linguaggi tipici di una Sicilia che vuole uscire da inutili etichette.
E’, infatti, nei linguaggi tipici che si accentua il movimento: SI, SI appunto! Più funky che reggae!

I 90’s sono ben presenti nella loro atmosfera; il marchio “Onorata Società” difatti nasce nel ‘97 trascinando con sè proprio quella lezione, fatta di colori, che quella decade ha fatto trasparire e di cui si è fatta portavoce.
Il colore è il punto fondamentale dell’album: frenesie di pennellate musicali e un linguaggio colorito dimostrano l’aspetto più eterogeneo  della nostra terra, non tralasciando anche le “tonalità” più scure che essa ci ha donato.
In definitiva l’Onorata Società ci fa pensare, ballare e qualche volta ripensare al nostro status di cittadini siciliani sempre “petri petri”!

-Ragazzi allora, siete attivi da tanti anni, come si fa a rimanere così tanto tempo insieme? So che siete nove in tutto, trovare un equilibrio non sarà facile?

"Il nostro gruppo è nato nel '97, ma con l'attuale formazione, così numerosa, siamo insieme da molto meno tempo. Secondo la nostra esperienza è comunque davvero difficile portare avanti tale progetto, siamo in tanti ed ognuno con la propria vita (vedi lavoro, università, ecc.) e quindi organizzarci tenendo conto delle esigenze di tutti e nove a volte diventa quasi un'impresa titanica. 
Tuttavia grazie alla grande passione che ci accomuna riusciamo a ritagliarci i tempi necessari! Inoltre il nostro è un gruppo davvero unito per cui il tempo da trascorrere insieme diventa un piacere condividerlo.
Come dicevamo prima, tutto ebbe inizio nel '97, abbiamo creato una formazione dedita alla CULTURA hip hop, composta da 4 m.c. ed 1 dj (anche se è giusto ricordare che la crew era molto più grande in quanto vi erano anche writers, un produttore di beat e tanti altri simpatizzanti..), negli anni qualcuno è uscito dal gruppo e gli unici rimasti sin dai tempi della fondazione sono DonSimone, DonPinò e DonPaolo. Un passaggio fondamentale è avvenuto circa 6 anni fa quando, inebriati dalle vibrazioni della reggae music, abbiamo deciso di volere a tutti i costi una vera e propria band. Infine si arriva ad oggi con il sogno band realizzato, un album e tantissima voglia di gridare al mondo intero la nostra rabbia..."


-Dalla nascita del vostro progetto, quanto hanno influito i vostri gusti musicali nella crescita e nella ricerca di un vostro stile?

"In primis, il rap penso sia il genere che più influisce ed ha influito in tutto il nostro percorso musicale, specialmente per quel che riguarda i testi e i loro contenuti. La musica che ogni giorno ascoltiamo è paragonabile al cibo che ogni giorno mangiamo, infatti lo si gusta, lo si digerisce e ciò che ne rimane diventata parte di te mantenendoti vivo. Continuamente ci ispiriamo a qualcuno o qualcosa, direttamente o indirettamente, specialmente adesso, in quanto siamo tutte persone cresciute con esperienze musicali diverse, dal punk al rock passando dal rap, alla classica, all'elettronica e finendo al ReggaeSkaFunkyJazz; paradossalmente questo ci porta ad essere sempre originali e ad affinare sempre più un nostro particolare stile che ci caratterizza e ci rende unici nel nostro genere e di questo ne andiamo molto fieri riuscendo a trarne un netto punto di forza piuttosto che di debolezza."

-La denuncia è per voi un modo di essere o di continuare, in un certo senso, una tradizione del genere che va dal fondatore ”MARLEY” fino al più vicino Joe Strummer: anche se quest’ultimo forse non è preso da voi come punto di riferimento?

"La denuncia o più semplicemente l'esprimere il proprio pensiero e cercare di raccontare la verità che spesso viene nascosta è, per noi, un modo di essere, essenziale per sentirsi vivi e partecipi in quello che ci circonda, ed allo stesso tempo, un modo per ringraziare e quindi di dare, nel nostro piccolo, un continuum a tutte le persone che si sono sentite in dovere di farlo, sia che questa persona sia Robert Nesta Marley, Joe Strummer, Sud Sound System, Rosa Balistreri, Ken Saro-wiwa, Giovanni Spampinato o ancora Lucia, Marco, Chiara, Stefania, Francesco, Maurizio, ecc. ecc. ecc."

-I vostri live pensate che rispecchino la vostra comunicazione, la Sicilia, o più semplicemente sono impostati per trascinare e coinvolgere (ne ho visti un bel po’ e ricordo una grande carica)?

"Nei nostri live cerchiamo sempre di manifestare ciò che siamo e soprattutto cosa vogliamo comunicare, sia che sia legato ai problemi/bellezze che insistono nella nostra terra, sia qualsiasi altro argomento che ci dia la carica e la voglia di “sputare” parole e suoni che abbiano un senso di esistere, e se facendo questo ci viene riconosciuta una “sicilianità” o riusciamo a trascinare, coinvolgere o dare carica alla gente che si (ASCOLTA) VEDE un nostro concerto, bene, allora vuol dire che stiamo percorrendo la giusta strada."

-Per quanto riguarda le parti vocali: i cori femminili quanto, secondo voi, aumentano la qualità della vostra musica e quanto di conseguenza lavorate alla costruzione degli intrecci, dal momento in cui siete tanti sul palco a cantare?

"Le voci femminili (Stephanie e laura) rappresentano il fiore all'occhiello dell'onorata società, accrescono e valorizzano tutte le ore spese alla ricerca di fondere ed armonizzare diversi stili e registri vocali."

-Quanto è importante il dialetto per voi, credete che sia un mezzo per fare arrivare più velocemente certi messaggi o cosa?

"A dire la verità, noi, molte volte utilizziamo il dialetto spontaneamente, pensiamo un concetto ed esce fuori in siciliano e a quel punto e difficile, anche volendo, riportarlo in italiano; ci sono concetti che in dialetto vengono “disegnati” con l'uso di 2 o 3 parole e se si dovessero tradurre nel linguaggio nazionale non basterebbe una canzone. Quindi per quanto riguarda i siciliani, sicuramente, il dialetto può essere considerato come uno strumento che faciliti la comprensione dei tanti concetti che vogliamo esprimere. Invece, per quanto riguarda tutto il resto dello stivale, può diventare un freno."

-Ci parlate dell’ultimo lavoro?

"FOLLOW ME!!! è una raccolta di idee che miscelandosi accomunano 9 persone, ci sono dentro pezzi che non ricordiamo neanche da quanto tempo sono stati scritti e altri che praticamente sono stati completati in studio.
Un ottimo lavoro è stato fatto dai musicisti che sono riusciti subito ad entrare in sintonia con i concetti e trasformare questi in musica, che spazia dal reggae al rock steady, dal rap al funky, passando dal dub e dalla drum & bass.
Per il resto l'album, come ogni altro cd, va ascoltato e a ognuno che lo ha fatto sicuramente ha trasmesso qualcosa, in negativo o in positivo. Cogliamo questa occasione per ringraziare Peppe Burrafato, Andrea Savasta, Andrea Dipasquale, Andrea Chessari, Dj Bolla, KodydaKillah, Lucio San e Ziula per il lavoro in studio, featuring, scratch, dubplate, skit, e grafica."

-Secondo voi oggi il reggae ha un approccio ancora genuino, più naturale di altri generi, vedi il rock in generale, che forse anche per moda cerca di uniformarsi perdendo indentità?

"Il Reggae ha un approccio genuino con chi vuole che lo sia, ci capita quasi giornalmente di ascoltare “artisti” reggae che si possono classificare solo come prodotti industriali e questo, purtroppo, capita con tutti i generi musicali. Però, in linea di massima, forse si, un minimo più genuino di molti altri generi lo è, come il punk che d'altronde anche se musicalmente è molto diverso dai ritmi caldi in battere ed in levare del reggae, ha tanti punti in comune con esso, che più che altro fanno capo alla voglia di non farsi omologare e di ribellarsi alle ingiustizie, sentimenti senza tempo, che vanno al di fuori di qualsiasi schema apocrifo ed industriale."

- Ultima domanda: prossimi live?

"Tantissimi in cantiere, però quelli confermati sono:
24 aprile, Ragusa, location da definire. Serata in beneficenza in cui si esibiranno anche altri gruppi, tutti uniti dalla voglia di raccogliere fondi per un ragazzo affetto da sclerosi multipla che ha deciso di seguire una cura non finanziata dal Sistema Sanitario Nazionale.
25 aprile, Basula Fest, al Parco di Cosentini nel territorio del Comune di Santa Venerina, in provincia di Catania.
8 maggio, Hoppa Fest, Ficarazzi (PA)."



L'onarata Socetà sono: MAX (basso) - GIULIOdrum machine (batteria) - NICOLAlasoluzione (chitarra) -
EnzoZI-N'ZINU (tastiere) - STEPHANIE & LAURA (female vocal) - DONsimonepeppepaolo (maestri di cerimonia)



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