Il sound internazionale dei Phinx


di Sisco Montalto  &  Giulio Di Salvo







Oggi su Clap i Phinx, band di Bassano del Grappa, ma internazionale nel sound, nei testi, nell’aspetto. Band figlia dei nostri giorni, indie-pop, indie-rock, post-brit, electro-music e potrei continuare all’infinito con le etichette ma poco ci importa, l’importante è che questi quattro ragazzi sanno quello che fanno e la loro musica suona davvero bene, fresca e “globale”. Sono fuori con il loro primo album, dal titolo più attuale che mai “Login”… ne abbiamo parlato con loro:

- Ragazzi parlateci di voi e del progetto.
"Siamo quattro ragazzi di Bassano del Grappa e ci siamo conosciuti tra i banchi del liceo. Adesso studiamo in città diverse: io (Francesco) musica elettronica al Conservatorio di Castelfranco e al Cpm di Milano, Alberto sociologia a Bologna, Pietro comunicazione sempre a Bologna e mio fratello Daniele è ancora al liceo. Ci troviamo almeno una volta a settimana nella nostra sala prove per provare e lavoriamo anche a distanza grazie a internet.
Io e Pietro abbiamo iniziato a suonare insieme all'età di 15 anni gettando le basi dei Phinx e cambiando diverse volte la lineup. Abbiamo iniziato sin da subito a realizzare un primo demo e alla fine ci siamo ritrovati con Alberto alla batteria e mio fratello minore Daniele alle tastiere.
L'idea alla base è quella di divertirsi mescolando e sperimentando tutte le influenze che crescendo ognuno di noi porta con se, senza porsi limiti di alcun tipo.
Suonando live e sfruttando anche internet abbiamo iniziato a farci conoscere e abbiamo avuto la fortuna di trovare delle persone quali Michele e Alberto di Pianozero che hanno creduto fin da subito in noi a ci hanno aiutati a realizzare questo primo lavoro."


- L'album ha un titolo direi attualissimo, cosa intendete per login? E' un titolo scelto anche per avere più appeal soprattutto tra i giovani?
"Login è una parola semplice e legata comunque al mondo della tecnologia e del virtuale, temi che in questo album abbiamo sviluppato molto.
Con il fatto che cantiamo in inglese una parola di uso comune anche nell'italiano è sicuramente più facile da ricordare ed essendo anche il nostro primo album è un invito ad entrare nel nostro mondo.
Di certo non è stato scelto per motivi commerciali, anche perchè ormai i dischi purtroppo non si vendono più!"


- Ho letto che in questo album avete dato molta importanza all'estetica: che valore ha per voi l'estetica in un contesto, quello musicale italiano, dove da tempo credo ci sia molta apparenza e spesso poca qualità?
"Per estetica intendiamo quella legata ad esempio alle grafiche dell'album. Si tratta in realtà di dettagli perchè è una cosa che chiunque potrà constatare solo avendo l'album in mano, aprendolo e sfogliandolo. Ci piace molto tutto ciò legato anche all'arte visiva. Le nostre liriche sono in inglese, spesso contorte, ma con molti riferimenti, storie e pensieri che abbiamo cercato di rappresentare attraverso dei suggerimenti visivi all'interno del booklet insieme al nostro grafico.
La copertina l'abbiamo affidata ad un artista milanese che ci ha colpito molto per i sui lavori di stampo surrealista.
Non si tratta per noi di apparenza, ma di ricercare una multimedialità legata alla nostra musica. Abbiamo iniziato a produrre personalmente i nostri videoclip e a lavorare ad uno spettacolo visual con proiezioni che accompagneranno i live.
Le potenzialità offerte dagli strumenti tecnologici sono fantastiche e se si riesce a riversare delle belle idee in questi nuovi contenitori si possono fare veramente della belle cose. Si tratta a nostro avviso di essere figli del proprio tempo, sfruttare al massimo tutto ciò che offre la propria epoca in modo attivo."


- Parliamo un po’ di questo lavoro…
"E' un lavoro molto eterogeneo per il fatto che si tratta di un collage di brani scritti in un arco di tempo abbastanza lungo.
Volevamo rappresentare la genesi e il cambiamento nei primi tre anni di vita dei Phinx. Abbiamo poi svolto un lavoro, in particolare sui suoni e sui testi, per cercare di unire le varie tracce sotto alcuni fili conduttori.
Il risultato è stato un album a nostro avviso potente, quadrato e volutamente freddo, complementare all'aspetto live nel quale invece cerchiamo di far emergere maggiormente il nostro lato umano, caldo e sudato."


- Il vostro è un genere molto vicino all'Inghilterra e all'America: è una cosa voluta, magari per cercare di entrare in quei mercati, o sono naturali influenze che derivano dalla musica che ascoltate?
"Siamo tutti cresciuti ascoltando principalmente musica proveniente dall'estero o che pur essendo italiana presentasse dei connotati non provinciali e questo chiaramente si sente del nostro modo di scrivere. Ci piace pensare però ad un'identità europea, non strettamente anglosassone. Molti dei gruppi che ascoltiamo non sono per forza inglesi o americani, ma provenienti da tantissimi altre nazioni. La cosa che il più delle volte li accomuna è il fatto di mescolare tante sonorità diverse e la scelta dell'inglese per le sue caratteristiche sonore utili in certi tipi di musica e in quanto ormai lingua anche europea.
In futuro chiaramente speriamo di poter andare a suonare anche all'estero."


- Come definireste il vostro genere?
"Un ibrido. Per ora le influenze sono state principalmente provenienti dal rock e dall'elettronica, ma già nei nuovi lavori stiamo sperimentando elementi ancora diversi, più strumenti acustici e in momenti diversi anche più macchine. La mano dell'uomo che si sente chiaramente quando c'è e la macchina che quando suona spazza via (momentaneamente) l'uomo."


- Parlatemi del video che avete autoprodotto: che importanza date ai video per la vostra musica?
"Ci ha sempre affascinato molto il mondo del video e adesso la tecnologia ci permette di auto produrci e concretizzare le idee che abbiamo per i nostri brani.
La musica è la cosa chiaramente più importante per noi, ma ci divertiamo molto a sperimentare anche con l'aspetto visivo, che se ben concepito e montato con la musica può aggiungere ad essa qualcosa in più.
Nel caso di "Italian Job" è successo tutto per gioco. Un giorno uscendo di casa mi sono accorto che in giardino c'era un bel muro che in vent'anni non avevo mai notato. Così mi è venuta l'idea di provare a concepire un video girato tutto davanti a questo muro. Ho fatto qualche prova con una macchinetta piuttosto brutta e sviluppato l'idea del video su quattro quadranti. L'idea è piaciuta al resto della band e così abbiamo chiamato un nostro amico regista, Nicola Tonellotto, che aveva una strumentazione più professionale e che si è occupato delle riprese. Il tutto è stato fatto in un pomeriggio nel giardino di casa, senza spendere un soldo. Le idee venivano mano a mano che giravamo. Albe ha proposto di inserire un balletto divertente e così è stata sviluppata una semplice coreografia. Avevamo solo due smoking quindi a turno ce li scambiavamo, idem per le scarpe. Infine il montaggio è stata la cosa più lunga in quanto si è trattato di montare quattro video contemporaneamente e rendere dinamico un video girato completamente davanti ad un muro. Giorni e notti intere di rendering, ma alla fine il risultato ci ha soddisfatti parecchio e ne siamo molto orgogliosi."


- Di cosa parlano le vostre canzoni, da cosa sono ispirate?
"I temi presenti in questo primo lavoro sono spesso legati all'immaginario virtuale in contrasto con quello reale. Il continuo interscambio ormai presente nella vita di tutti noi tra quello che è la propria rappresentazione fatta di bit e la vita concreta e agli effetti talvolta inquietanti che tutto ciò spesso genera.
Ci sono poi diversi riferimenti letterari che spesso risultano input importanti per la scrittura dei testi. In particolare Palahniuk, Orwell e Pirandello sono gli autori che in questo lavoro ci hanno maggiormente ispirato."


- Quando potremo vedervi dal vivo, al sud sopratutto?
"Il live per noi è la cosa più importante e abbiamo cercato sempre di suonare ogni volta che ve ne era la possibilità. Per ora abbiamo suonato prevalentemente nel nord Italia, ma abbiamo da poco iniziato una collaborazione con Virus Concerti che sta già lavorando per organizzare i prossimi concerti anche al sud. Ci teniamo molto e speriamo si realizzi al più presto. Per le prossime date aggiornate potete consultare le nostre pagine:


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