"CARNETRITA", tra realtà e fantasia

di Salvatore La Cognata


Il progetto CARNETRITA nasce dall'idea di quattro amici fumettisti provenienti da Milano che, come dichiarano loro stessi, un bel giorno hanno deciso di imbracciare gli strumenti e continuare a raccontare le loro storie attraverso le casse di un amplificatore. E in effetti c'è un’ evidente continuità tra fumetto e musica, i personaggi immaginari delle loro storie diventano d'improvviso più umani e la gente comune viene catapultata dentro un fumetto in completa simbiosi gli uni con gli altri.
Il brano di apertura, “RICCIOLI MALE”, parte in quarta senza troppi complimenti con il basso protagonista e la chitarra ad incalzare con una ritmica tra reminiscenze quasi metal e funk, ma sin dal testo e dal ritornello più rilassato si intuisce che c'è anche dell'altro: mi vengono in mente certi gruppi rock italiani dei primi anni ’70 (Il Balletto di Bronzo del periodo “Sirio 2222", Garibaldy, New Trolls) ma poi ci si accorge subito che è un abbaglio, un effetto piacevolmente spiazzante.
A partire dal secondo brano ci si rende conto che niente è come sembra, “I RESTI DEL CARLINO” ci riporta alla mente certa new wave anni ‘80, e da questo momento tutti i personaggi dei fumetti immaginari cominciano a prendere vita, tra storie metropolitane e momenti di quotidianità descritti con maestria ed ironia mai scontata. La chitarra di Antonio Campo sa essere evocativa, aggressiva e mai sopra le righe, e la voce , in certi momenti non proprio impeccabile, è perfettamente in linea col sound del gruppo e ci si innamora subito delle storie che racconta.
Tutto il disco, come dicevo in precedenza si muove tra sonorità new wave, momenti più tirati, sprazzi cantautorati (POE È MORTO) frammenti di CCCP (PANKA BESTIA), inediti incroci tra gli SKIANTOS e i DIAFRAMMA, colorandosi di un certo beat 60's (SIGNORINA 20 MANOVRE) e ritornelli in inglese (FACE BAU). Il cazzeggio non è mai volgare e i pezzi funzionano, alcuni ti si appiccicano addosso senza mollarti come “SETA E VELLUTO” o “SPITFIRE KING”, e la mia preferita “GOOFY CLOWN”, che in un mondo normale potrebbe anche diventare un singolo di successo.
I ragazzi non perdono mai l'ironia, la voglia di divertirsi e una leggerezza che ci fa stare bene.
Buona questa CARNETRITA…Ne voglio ancora!!

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