"Prisma", il primo album degli Entourage

di Salvatore La Cognata



Gli ENTOURAGE, trio di Capo Peloro (ME), sono attivi da qualche anno nel circuito underground italiano e si sono imposti all'attenzione del pubblico suonando nelle più importanti manifestazioni rock, a fianco di nomi molto blasonati (Marlene Kuntz ,Zu).
Il loro esordio discografico risale al 2006 col mini album “ENTER IN YOUR AGE” che traccia subito le coordinate di questa compagine (Luciano Panama voce e chitarra, Paola Longo al basso, Cesco Piccione alla batteria), che si occupa del progetto a 360 gradi, interessandosi anche dei video e della veste grafica.
Dopo 4 anni di silenzio, ritornano nel 2010 con l'album “PRISMA” che mantiene le promesse del precedente mini album, sporcando di sonorità noise e indie rock, come nella migliore tradizione underground italiana, canzoni dallo stampo cantautorale e intimista, cullando l'ascoltatore tra arpeggi ipnotici, confessioni a cuore aperto, esplosioni di chitarre e lunghe cavalcate elettriche venate di psichedelica (SEGNALI DI FUMO). I ragazzi si muovono con sicurezza e bravura tra momenti di dolcezza e malinconia e rabbiose deviazioni elettriche, situandosi esattamente a metà strada e riuscendo a risultare coinvolgenti ( sono giorni in cui mi si sono stampate in testa “FILOSOFALE” e la superba “LETTERE MODERNE”) , canzoni che si collocano in uno spazio ideale tra i sopracitati Marlene e le ballate dei Verdena, soprattutto per l'approccio vocale, e ti basta ascoltarle poche volte per ritrovarsi completamente coinvolti nel mondo degli ENTOURAGE.
Le canzoni sono ben suonate e perfettamente equilibrate. In certi momenti ricordano i raffinati Valentina Dorme, ma non c'è soltanto questo, la frizzante (e cantata in inglese) “SUPERCAR” ha un respiro internazionale e non si vergogna di premere il piede sull'acceleratore; “XSELF” invece inizia con uno zapping in sottofondo che si protrae per tutto il pezzo  facendolo diventare un brano psichedelico, e si rimane ipnotizzati dalla voce di Luciano che ci culla e non ha vergogna di mostrare le proprie fragilità: in certi momenti sembra di ascoltare i Non Voglio Che Clara, dopo una sbornia lisergica...
Perdersi nel mondo degli ENTOURAGE è un’esperienza che consiglio caldamente, soprattutto a chi è amante dei colori malinconici, e che trae linfa vitale dal suono sporco ed elettrico che si alterna a momenti più pacati e riflessivi; il loro punto di forza secondo me è proprio questo. Se poi aggiungiamo un songwriting maturo e appassionante credo che il quadro possa essere completo.
Di recentissima pubblicazione è il loro nuovo e.p. “YOGA” che contiene anche una cover degli anni settanta dei conterranei Gens (“La stagione di un fiore”). E citando un verso del brano “FILOSOFALE”…Come vorrei essere anch'io in quell'oblio...


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