Vincent Migliorisi e la Piccola Orchestra Primavera

 di Giulio Di Salvo & Sisco Montalto



Pensando a cosa scrivere per introdurre l'intervista a Vincent Migliorisi, mi sono chiesto se parlare di artista sotterraneo non fosse troppo riduttivo per un uomo che ha fatto molto per la musica, quella di un certo spessore, quella della nostra Sicilia. Poi ho pensato che per sotterraneo, almeno a noi piace pensarla così, si intenda qualcosa che è lontana dai cliché, dalle mode, dall'esibizionismo e dai piedistalli. Un grande artista è soprattutto colui che va sempre per la propria strada, cercando di migliorarsi e non cadendo nel facile divismo, a volte vuoto e immotivato. Insomma credo che Vincent sia l'immagine del vero artista sotterraneo, che è prima di tutto un uomo, vero, sensibile.
Una storia, la sua, impregnata d'arte e di musica, che è poi il punto di partenza e di riferimento del suo viaggio artistico. Chi non lo ricorda con il gruppo La Casbah, che negli anni novanta fece ballare, al ritmo di melodie etniche, ragusani e non, con più di 150 concerti in giro tra l'Italia e l'estero. Vincent non si è fermato dopo lo scioglimento della band e, sebbene la sua grande passione sia sempre stata la musica popolare, ha cominciato un'esplorazione artistica che è andata ben oltre la musica (sonorizzando corti, spettacoli teatrali, documentari, lavorando con importanti figure del panorama musicale e non, italiano, vincendo premi e ottenendo numerosi riconoscimenti). Nel 2007 ritorna al genere popolare con i Talèh, e nel 2010 nasce poi il nuovo progetto chiamato Piccola Orchestra Primavera: un mix di musicisti marchigiani e siciliani, un mix di suoni e melodie, il tutto confluito in un album, "Prima V'era", tutto nuovo, una sorta di raccolta di dieci anni di musica firmata Vincent Migliorisi....

-Vincent sei stato, e lo sei tutt'ora, protagonista di numerosissimi  progetti, ma quello sicuramente più importante che stai portando avanti è senz'altro la Piccola Orchestra Primavera: come è nato questo progetto e come si fa a coniugare musicisti provenienti da influenze sia musicali che geografiche così diverse?
"L'idea di un'orchestra nasce dalla necessità di riprodurre nella maniera più fedele possibile il disco, che comunque è ricchissimo di partecipazioni e soprattutto arrangiamenti  che, credo siano la cosa che mi riesce meglio...Almeno così dicono. Mi piacerebbe avere sempre gli stessi musicisti, ma il fatto di vivere in 2 regioni diverse non me lo consente sempre. Diciamo che l'idea è quella di avere un collettivo che si muove in base alle mie esigenze geografiche, in tutto i musicisti sono 10, però la metà non si conoscono nemmeno tra di loro. Ovvio poi che io ho le mie preferenze, ma spesso cachet inadeguati e spostamenti difficili non mi fanno avere accanto le persone che vorrei...Ciò che conta è il risultato, ovviamente."

- Come nascono e da cosa nascono le tue canzoni? 
"I brani nascono spesso da un'intuizione, un riff oppure un suono, per poi evolversi in un racconto che in quel preciso momento fotografano un'emozione, spesso legata al mio stato d'animo ma anche a un immagine, una sensazione, una frase. Anche se spesso minimalista e semplice all'ascolto in 3-4 minuti, in ogni brano tendo sempre a delineare un percorso, che ha quindi un suo inizio e una fine."

-Grazie alla Piccola Orchestra Primavera vi siete spesso esibiti in teatro: qual è la differenza dal punto di vista emozionale fra suonare in un teatro o in un piccolo locale?
 "Direi che il teatro predispone all'attenzione e quando la gente è attenta i musicisti danno il massimo. Un fine non ultimo della Piccola Orchestra Primavera è quello di sdoganare la musica strumentale dagli ambienti a lei più consoni, cioè i teatri e gli auditorium, e quando mi capita di suonare in un locale e riesco a coinvolgere la gente la cosa è ancor più gratificante. Per me è importantissimo educare gli ascoltatori, e poi, che dire, mi piacciono le sfide?"

- Sei sempre attorniato da tanti musicisti e tu stesso ami accompagnarti con numerosi strumenti così diversi tra loro...qual è il tuo preferito e quale quello con cui ti è capitato di comporre le cose migliori?
 "Sicuramente la mia passione per gli strumenti acustici ha un pò condizionato la mia produzione, ma negli anni ho anche provato a sperimentare nuove sonorità. Io mi considero fondamentalmente un chitarrista, la chitarra è lo strumento con cui compongo, ma ho sempre un orecchio di riguardo per il signore degli archi che, non a caso, è presente in tutti i miei brani: il violoncello."

-Ci descrivi un concerto della Piccola Orchestra Primavera? Che esperienza deve prepararsi a vivere chi viene a vedervi?
"Rispondo con un estratto della presentazione del progetto che secondo me sintetizza perfettamente le finalità e le aspettative che ho con la Piccola Orchestra Primavera e cioè:
"Aprite un atlante e provate a tracciare una linea immaginaria che dalla punta estrema della Sicilia tocchi le coste Maghrebine, poi passi per le banlieues parigine risalendo per la Manica fino al Regno Unito, e giù ancora dritto per i deserti della Cappadocia e poi per la Grecia culla della civiltà , dove ancora una volta il mare vi farà approdare sulle coste Salentine. Ecco, se siete riusciti a delineare quest’ipotetico perimetro, siete ancora lontani dal circoscrivere la musica della Piccola Orchestra Primavera.."

-Che rapporto hai con i tuoi brani? Ce ne sono alcune che non puoi più sopportare, che hai cancellato dalle scalette, che hai stravolto? E mischi mai i tuoi progetti? 
"L'umiltà di un artista consiste pure nell'avere il coraggio di accantonare dei progetti, dei brani, non perchè non funzionino, ma solo perchè in quel particolare momento non ti rappresentano. Io ho scritto e composto un centinaio di brani tra canzoni e musiche, folk, rock, strumentali, colonne sonore. Dovrei avere 10 progetti o la possibilità di suonare 4-5- ore a concerto.La diversità, la contaminazione fa parte di me, eppure, se ascolti un brano dei Talèh oppure uno de La Resa Dei Conti, riconosci la mia produzione, e questa, per un musicista, è la cosa più importante. I brani, tutti, sono figli miei, e anche se non li suono da anni, rimangono sempre dei frammenti che ho disseminato durante un determinato momento, probabilmente, anche perchè qualcuno, col tempo, li raccogliesse..."

-Secondo te la musica, le canzoni possono cambiare le cose?
 "Oggi come mai le parole non possono accontentarsi di riempire già malconce strofe aspettando un bridge antifona del solito ritornello. Chi canta ha il diritto ma soprattutto il dovere di fotografare la realtà. E questi sono tempi che non si lasciano ritrarre facilmente…”Questo è il motivo per cui sto lavorando ad un nuovo progetto rock che si chiama "La resa dei conti",  che suona quasi come una minaccia ma che in realtà è una presa di posizione: è la dichiarazione di insofferenza di chi, con lo sguardo lucido, a volte ironico ma spesso amaro e tagliente, ha vissuto attraverso la musica il declino culturale del Belpaese degli ultimi 10 anni. La musica non può cambiare le cose, però ti può fare pensare, e pensare può cambiare le cose; non a caso il singolo si chiama "Le cose cambieranno"...Ma ti eri informato vero?"

- Naturalmente si!!! Da tutti i tuoi lavori emerge il fatto che dai molta importanza al rapporto musica-immagini: secondo te chi in questo connubio ne esce maggiormente valorizzato? E' la musica che aiuta le immagini ad essere più evocative o sono più le immagini che fanno risaltare la musica?
 "Quando penso a un tema, ho in mente delle immagini, condizionate dallo stato d’animo di quel momento irripetibile: il segreto è farle emergere, e per me è un processo davvero spontaneo. L’ultimo inverno è diventato una chicca nel suo genere, molti video per cui ho composto la colonna sonora  hanno avuto importanti riconoscimenti, secondo me è più facile comunque, abbinare delle musiche a un video che un video a delle musiche e sicuramente, la musica aiuta più le immagini del contrario, ma questa è la mia esperienza personale ... Sarò un pò di parte?"

- Giusto un po'? Ma ascolta, prima dicevamo dei tuoi numerosi progetti ma...hai mai pensato ad un disco in inglese? Te lo chiedo perchè conosco bene le tue principali influenze....
"Sicuramente la musica inglese è stata molto importante nel mio percorso, però penso nella mia lingua e credo sia più efficace. D'altra parte non ho mai pensato al mercato internazionale, come dico sempre non mi interessa emergere, ma non affondare, e di questi tempi, credo sia già difficile fare questo."


 - Sono sicuro che i tuoi genitori, quando hanno scelto il tuo nome, saranno stati ispirati dall'arte... sei cresciuto in mezzo all'arte o mi sbaglio? Insomma di cosa ti occuperesti se non ti chiamassi Vincent?
"In effetti sono sempre costretto a specificare che Vincent non è il mio nome d'arte. Mi chiamo così in omaggio a Van Gogh e non ringrazierò mai abbstanza i miei per avermi scelto questo nome che, chissà, forse in parte ha condizionato la mia vita. Probabilmente avrei fatto il musicista anche se mi fossi chiamato Giuseppe (non me ne vogliano i Giuseppe) ma stranamente la mia famiglia non ha niente a che vedere con la musica e per anni mi sono chiesto da chi avessi ereditato questo gene anomalo. Solo da poco ho scoperto che un vecchio zio, mai conosciuto, suonava il mandolino. Verso i 12 anni ho cominciato a strimpellare la vecchia chitarra parlante che mia sorella teneva appesa al muro (era “parlante” perché la cassa era sempre aperta e più la riparavo più si apriva). Poi, per la licenza media, mia madre finalmente mi regalò una chitarra vera e da lì è iniziato tutto. Lei ovviamente non ha fatto altro che pentirsene…"

- Stai lavorando attualmente a qualcosa di nuovo?
"Ti ho già risposto prima quando parlavo de La Resa Dei Conti, per cui sto scrivendo molte canzoni attingendo anche a qualcosa di inedito già composto, ma in cantiere ho dei brani per il primo disco a nome della Piccola Orchestra Primavera che sarà decisamente più movimentato rispetto ai miei precedenti lavori  così non avrò problemi a suonare a teatro così come nei locali, e soprattutto perchè mi piace sperimentare e...coinvolgere?"

- Grazie per la tua disponibilità e in bocca al lupo per tutto!

Link utili:
La Piccola Orchestra Primavera su Facebook
http://www.myspace.com/vincentmigliorisi

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