Bidi Jazz Festival, Jazz tra i luoghi Verghiani, seconda parte

                                                                 di Sisco Montalto


Avevamo chiuso domenica scorsa l'intervista a Gianfranco Piluso, direttore artistico del Bidi Jazz Festival, con la soddisfazione per il successo raggiunto dalla prima edizione. Oggi vi proponiamo la seconda parte dell'intervista nella quale Gianfranco ci racconta il secondo anno del festival che si è concluso lo scorso 31 aogsto e non ha disatteso le aspettative, ma....

-Gianfranco, seconda edizione quest'anno: me ne parli?
"Vizzini, patria indiscussa del Verga, ha riaperto quest’anno le sue piazze al jazz grazie al Comune di Vizzini, l’Unione dei Comuni “Terra del Verga” e la Banca Agricola Popolare di Ragusa che hanno sponsorizzato l’associazione teatro amatoriale “Vizzini Vivente”, la quale, sempre sotto la mia direzione artistica,  ha organizzato il II° Bidi Jazz Festival. Così per tutto il mese le atmosfere jazz si sono miscelate allo scenario verghiano..."  

-Quali novità ci sono state in questa seconda edizione?
"Il calendario è stato arricchito di un evento, passando così da tre a quattro concerti. Piazza Sant’Agata  ha ospitato la prima serata, ad aprire il festival il primo agosto è stato un quintetto d’eccezione:  Francesco Cataldo Quintet, con Cataldo alla chitarra, Orazio Maugeri al sax, Gabriele Manzi al  piano, Diego Tarantino al contrabbasso e Emanuele Primavera alla batteria. Il repertorio ha  incluso esclusivamente brani originali scritti ed arrangiati da Francesco Cataldo, alcuni dei quali sono tratti dall’album "Lanuvio" registrato anni fa a Roma, recensito su Jazz.it ed accolto positivamente dalla critica come disco d 'esordio del chitarrista siracusano. Il sound del gruppo è prettamente mediterraneo proprio per scelta del compositore; i brani presentano uno stile che varia dallo swing all'even eights al latin, funk, con atmosfere europee caratterizzate da una continua ricerca del lirismo."        
                                                             
-Altri artisti arrivati a Vizzini?
"Il  21 agosto la piazzetta San Michele ha fatto da scenario all'esibizione de i “ Valori Bollati “ con Marco Crispo alla chitarra, Francesco La Medica al piano elettrico, Sergio Cannata al basso e Damiano Alizzio alla batteria.
  Sul palco di Piazza Marconi si è esibito invece il “Gioacchino Papa Quartet“ (con Papa alla chitarra, Ivan Cammarata alla tromba, Alberto Amato al contrabbasso e Ruggero Rotolo alle percussioni) che ha eseguito brani originali scritti dallo stesso Papa e pezzi degli anni ’20 e ’30 del periodo d’oro del jazz."

- ...e l'ultima serata?
 "L'ultima serata (il 31 agosto) si è svolta in piazza Marconi, scelta fatta più per una questione logistica, ed ha ospitato il trio “Danilo Rea, Gianluca Lusi, Luigi Masciari“, un nuovo trio che si affaccia da poco sulla scena musicale internazionale, e con la grande esperienza di Rea, pianista storico di Mina, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Renato Zero, e virtuoso musicista dei Doctor 3 (gruppo che da un decennio calca i più importanti palcoscenici del jazz italiano e non). Un concerto indimenticabile che ha visto ripercorrere i classici della tradizione jazz, passando da composizioni originali di Lusi e Masciari, per arrivare a brani pop eccellentemente arrangiati e rivisitati in chiave jazz."

-Cosa ti ha lasciato questa seconda edizione? E soprattutto considerato il fatto che tu, come me, sei testimone del degrado sociale, di valori, di passioni che vive Vizzini ormai da anni, credi che questi eventi abbiano un futuro? Che possano servire a cambiare qualcosa, soprattutto per i giovani?
 "Concluso il festival è effettivamente ora di tirare le somme, fare le dovute autocritiche, studiare le correzioni possibili e valutare la fattibilità di una terza edizione. Da una prima analisi ho a tal proposito riscontrato una cosa essenziale e determinante, per la fattibilità di una eventuale terza edizione: la mancanza totale di interesse, tra il pubblico, proprio dei giovani vizzinesi, per tutti gli eventi in cartellone! Mi si dirà che il jazz è una musica di “nicchia”, che non attira un pubblico di giovanissimi, e questo è già risaputo. Stessa sorte ha avuto un altro concerto, da noi organizzato,  tra l’altro in piazza Marconi, centro frequentatissimo quest’estate, di musica per così dire per giovani, e cioè  il blues... Ebbene, di un giovane neanche l’ombra!. A questo punto è d’obbligo una domanda retorica: “cosa vogliono i nostri giovani?“. Abbiamo un’associazione musicale che va alla grande, abbiamo tanti giovani musicisti, talentuosi e non che vivono a Vizzini,  abbiamo una scuola media ad indirizzo musicale, la quale proprio quest’anno ha vinto il primo premio nazionale, eppure di giovani ai concerti ne ho visti pochissimi, come mai?
Un cinquant’enne catanese venuto a tutti i concerti jazz, mi faceva notare, dopo il concerto di Rea, che a Catania di concerti con musicisti di questa entità non ne organizzano, o meglio li organizzano ma a pagamento, "e voi a Vizzini avete la fortuna di poter godere di un Rea in concerto in piazza e quindi a titolo gratuito e il risultato qual è? più forestieri che locali?".  A questo punto sorge spontaneo farsi una domanda: “Vale la pena sprecare ancora del denaro pubblico? “.


                                                                                                               







                                                                                     

Commenti