THE SKRAPS - LO SAI ?

di Salvatore La Cognata


E mentre ci attrezziamo a salutare definitivamente l'estate, faticando non poco per riconnetterci con le cose di tutti i giorni, i ritmi imposti, le giornate uggiose, gli scoramenti, mi ritrovo a riflettere, guardando malinconicamente il tappetino dell'auto ancora pieno di sabbia e di ricordi, di sudore salato, di birra appiccicosa, su quanto siano spesso sature e sovraccariche le nostre povere orecchie, sempre stracolme di una miriade di informazioni e stimoli musicali che non ci permettono di avere la necessaria lucidità per giudicare la "musica che ci gira intorno".
Mi capita di pensare tutto questo entrando in contatto col nuovo album dei catanesi THE SKRAPS, storica band etnea, attiva da piu' di un decennio, che ritorna alla ribalta con "LO SAI ?", uscito il mese scorso, un disco dalla gestazione non facile visto che la band, guidata dal nucleo storico (Fabio Scaduto - chitarra, e Giovanni Grasso - basso) annovera due nuovi elementi nella line-up, il batterista Marco Millauro e il cantante Marco Suraniti.
"LO SAI?" e' un disco frizzante ed energetico, come non mi capitava di ascoltarne da tempo; ci  si muove nell'ambito di un punk-rock ad alto tasso di ballabilità e adrenalina, di cazzeggio e denuncia sociale, di riscoperta della semplicità necessaria e catartica.
Come detto in precedenza e' il punk'n'roll a farla da padrone con delle piccole variazioni sul tema, la title track e' uno ska-punk sulla scia degli indimenticati PUNKREAS, con uno spiccato piglio pop che incontreremo durante l'ascolto di tutto l'album. "I SAY YEAH" e "RADIO PUNK" hanno un'attitudine piu' smaccatamente garage punk e non e' difficile immaginare un live dei THE SKRAPS in cui si inizia a ballare dall'inizio alla fine, facendo venire una gran voglia di sudare. "POLVERE" e' forse la canzone piu' pop, guidata da un riff di facile presa, quasi un rock dalle influenze mediterranee; da citare anche la scoppiettante "UNDERGROUND", piena di continui stop and go e veramente godibile, uno di quei pezzi che ti costringono a simulare le gesta di un batterista mentre si sta guidando e che puntualmente ti portano a fare l'ennesima figura di merda quando incontri qualcuno che conosci, e che ti becca mentre fai il cretino muovendo le braccia dentro l'abitacolo. I nostri eroi mostrano anche una buona dose di coraggio coverizzando "DESTRA-SINISTRA" di Gaber, un pezzo sicuramente non facile da reinterpretare, ma e' un esame che i nostri superano a pieni voti.
Un gran bel ritorno da parte di questi quattro ragazzi che continuano a essere splendidamente coerenti, incazzati e ironici e che personalmente mi hanno fatto riscoprire il gusto della semplicita', di chitarre elettriche coinvolgenti, di temi sociali sulla scia del punk schierato e militante ma con un' attitudine piu' giocosa e irriverente. It's only rock and roll but we like it! Ora devo andare, vado a pulire i tappetini, prima che la sabbia e i ricordi mi sommergano.


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