Slow Motion Genocide, il nuovo ep!


di Paolo Finocchiaro



Tre elementi, un sound puro senza fronzoli, un'immediatezza riflessiva, ed un punto di forza: il suono degli strumenti che parla da solo. Gli Slow Motion Genocide (Pasquale Tomasetta - batteria, Federico Preziosi - basso e Raffaello Pisacreta - chitarra) sono una band strumentale di stanza ad Atripalda (Avellino) che con più di mezz'ora di musica ci delucida il suo manifesto sonoro attuale: l'omonimo Ep "Slow Motion Genocide" (2011).
Un lavoro convinto che spazia sufficientemente tra math-rock, stoner, hard-psichedelia e noise. Generi, a mio avviso, che hanno impostato (più o meno) il panorama rock alternativo di questi ultimi quindici anni. Si parte con un pattern ben fatto di batteria: motivo conduttore della prima parte del brano. Inserti noise di chitarra, un basso semplice ma solido alle spalle, partenze e risalite. Mi riferisco ovviamente al brano d'apertura (Deep Needles), che si veste di questi delicati e allo stesso tempo pesanti indumenti. Difatti, l'ottimo finale da incedere psichedelico rende perfetta questa vestizione di suono, con i Motorpsycho a cui rendere grazie come stilisti sonori.
"Make o Break" dicono i Slow Motion Genocide. Esattamente le parole giuste per descrivere l'andamento calzante del secondo pezzo. Cadenzato da un riff grunge sviluppato fino alla fine come se il pezzo dovesse terminare lì, con un bel balzo schizoide però i ragazzi ci riservano quell'effetto sorpresa da granitica chiusura stoner.
Dub or not Dub? La domanda nasce spontanea. Infatti, mi chiedo se "Gamino" (terzo pezzo dell'ep) sia stato composto casualmente con questo mood in un'improvvisazione oppure sia una dichiarazione d'influenze con cui il gruppo vive da sempre. Interessante domanda per un'intervista. Comunque, il pezzo si muove su direttive rock-dub (conosceranno mica i De Facto, progetto collaterale del cantante e chitarrista dei Mars Volta?), con basso e batteria che fanno il loro sporco lavoro e una chitarra che stende, come su una tela, schizzi colorati di delay che rendono il pezzo un po' più stralunato e variegato.
Il penultimo brano, "Pinball", ha come suoi connotati un semplice incedere rock e credo sia l'elemento più immediato di tutto il lavoro. Pezzo dal classico ritmo a levare, un ottimo lavoro della batteria impegnata a tessere tribalismi non del tutto scontati, e con qualche pausa percussiva ci ritroviamo in un contesto da pezzo "mordi e fuggi" prima della meditazione del pezzo di chiusura: "Your Strenght My Weakness". Infatti, ho la sensazione che questo Ep finisca per come sia iniziato. Mi spiego. Le potenti e movimentate riflessioni di "Deep Needles" ritornano ondeggianti e prepotenti in questo pezzo che chiude il tutto. Vi si scorgono ancora una volta le cavalcate motorpsychiane ed un finale epico, secondo me, marchio di fabbrica della band. Invece, fanno per la prima volta la loro comparsa dei giri storti tooliani (math rock?) sviluppati fino ad una sacrosanta esplosione. Comunque, un ep che alla fin fine non si fa scoprire troppo velocemente. Difatti, tutto lo spazio, il tempo e il messaggio che scorrono lungo i bordi dei suoi suoni riescono a venir fuori individuandoli tramite le giuste coordinate che l'ascolto ci potrà offrire. Spero.
Anyway, buon ascolto!


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Commenti

  1. Visto che abbiamo i blog sulla stessa piattaforma, ne approfittiamo per ringraziarvi e rispondervi su "Gamino".
    Il brano è stato realizzato in collaborazione con Gamino (a cui abbiamo voluto dedicarlo) esperto di dubbing e membro di Mou e Jambassa. Avevamo semplicemente il bisogno di portare la nostra "sensibilità rock" in un genere che ci piace, ma che solitamente non suoniamo. Gamino è un amico ed ha accettato questa collaborazione per pura goliardia. Il risultato finale è l'incontro tra musicisti di estrazione diversa: noi crediamo molto nella contaminazione come elemento di progressione sonora ed ispirazione compositiva.

    Se volete intervistarci basta scrivere qui
    slowmotiongenocide@gmail.com

    A presto!

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  2. grazie ragazzi per la precisazione!!! :)
    clap staff

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