Gli angoli del mondo e della mente nel libro di Claudio Forte


di Cristina Siracusa



Cos'è che ti fa tornare qui? Niente…sento che ciò che cercavo l'ho trovato, adesso non cerco più niente.
Mi succedeva di non comunicare con la gente, non riuscivo ad adattarmi al loro frastuono, alle loro chiacchiere, alla frenesia e alle mille cose sempre da fare. 
E mi circondavo di cose inutili, credevo di non bastarmi, pur di rimanere con gli altri.
Claudio è un uomo di mezza età, uno come tanti che sull'isola passa quasi inosservato, solitario egli ci porta a spasso a Schinussa: vita semplice, tradizioni e aria pulita.
Già dalle prime pagine si instaura un dialogo allegro e vivace tra l'autore e Claudio che ora si lamenta per esser trattato come un manichino in giro per l'isola, ora è entusiasta per i posti che vede e le belle donne che incontra. In alcuni passi questo dialogo diventa una corrispondenza perfetta, un metaracconto in cui Claudio è l'autore di se stesso.

Il giorno delle navi porta sempre tanta gente e tanta festa: nuove storie arrivano e quelle vecchie vanno via…Scrivendo di esse l'autore rivela se stesso e la simbiosi con l'isola. Rumori di giochi sulla spiaggia, paesaggi gialli e azzurri, barche lontane e gabbiani, l'argento scorre sull'acqua per inseguire il vento, sono i dettagli di un niente che solo lui riesce ad assaporare, quel niente che lo riempie e quel mare che ogni sera lo osserva, indossando una veste diversa per adattarla al suo stato d'animo: ora triste, ora felice, ora malinconico, ora nostalgico…
L'isola del niente diventa metafora della propria mente, essa è un inno alla fantasia, è libertà d'espressione. Qui ognuno può essere, anche solo per lo spazio di una vacanza, senza preoccuparsi di apparire, come fa invece per una vita intera.
Le stradine bianche e polverose sono i sentieri della mente e dell'immaginazione che può giocare, divagare, inventare, parlando con i sassi che con le loro strane forme, lisce, appuntite, tondeggianti, ne hanno di cose da raccontare!
E tra una divagazione e l'altra incombe la paura del tempo che passa rubando ora qui, ora là e della morte che l'autore tenta di scongiurare o per lo meno di posticipare attraverso la scrittura, nella speranza che i suoi racconti sopravvivranno almeno un po' più di lui, prima di marcire in qualche soffitta umida.
Intanto un incubo d'asfalto minaccia la purezza dell'isola, presto bar, ristoranti e pompe di benzina la invaderanno, la tranquillità verrà soppiantata dagli stupidi rumori dei turisti, dai loro oggetti ingombranti e assurde abitudini e quel niente tanto caro al protagonista sparirà.
Ecco che egli tenta disperatamente di assorbire in sé ogni dettaglio illudendosi che mai verrà realizzato il progetto della metropolitana…
L'uso del presente rende il racconto immediato, le vicende si realizzano man mano che il lettore, con la propria voce e immaginazione, vi si immerge, partecipando ad esse.


"A Schinussa non c'è la metropolitana" di Claudio Forte è disponibile on line su www.ilmiolibro.it  dove può essere scaricato oppure ordinato nella sua versione cartacea


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