Club Privè: laGrandine – QUESTO È PER I TUOI OCCHI

di Claudio "Spleen" Purrometo

Suonare post-rock ed essere originali nello stesso tempo non è mai stato cosa facile. Se gli Slint con “Spiderland” avevano gettato le basi del genere, i Mogwai hanno inconsapevolmente sancito che ben poco di nuovo si potesse fare dopo una pietra miliare come il loro “Come on die young”. E di questo ne prendiamo atto.
Nel caso dei laGrandine, non siamo di fronte ad un gruppo originalissimo. Le influenze sono abbastanza chiare. I già citati Mogwai. Explosion in the Sky. Mono. God is an Astronaut. E probabilmente potrei ancora continuare. Ma chi segue “Club Privè” sa benissimo che per quanto l’originalità sia un elemento determinante sulle mie opinioni, spesso perde punti rispetto ad un altro elemento fondamentale come l’espressività di un gruppo. O meglio, della loro musica. 
La musica, e alcuni generi in particolare, non la si può rinchiudere certo in razionalismi vari. E della tecnica. Di certe etichette. E di paroloni da vomitare. Ce ne sbattiamo anche le palle.
Ma forse è il caso di dare qualche cenno biografico. Giusto per sapere di cosa (chi) stiamo parlando. I laGrandine vengono da Barcellona Pozzo di Gotto. E quindi da una sempre più prolifica area messinese. Nascono nel 2007. Vari cambi di line-up prima di raggiungere il definitivo assetto. Una demo nel 2010. E poi. Il loro primo album. “Questo è per i tuoi occhi”. Uscito per la siciliana Hanged Man Records. E registrato sotto le direttive di Sacha Tilotta (Three Second Kiss). 
Un album che già da cenni di una forte maturità che si evolve. Sette tracce a susseguirsi per quasi un’ora. Un’ora in cui vieni catapultato come in una sorta di eterno inverno. I primi accenni di freddo. Nessun computer. Nessuna televisione. Solo tu e il tuo inverno sopra un letto. Tra i suoni dilatati. A volte graffianti. Di due chitarre che si intrecciano perfettamente su una base ritmica lieve. Talmente. Da cullarti. Toccando i punti cardine di una certa sensibilità. 
Senza esagerare, “Questo è per i tuoi occhi” è sicuramente una bella rivelazione in questo 2011 che sta per chiudersi. 



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