di Sisco Montalto
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Un ep quello dei Melampus, cupo e minimale, con distorsioni improvvise che lasciano il segno, svariate le influenze e le sfumature new wave. Il duo sembra essere la dimensione ideale, come se non bastasse e non servisse altro: "L'idea di suonare assieme è stata voluta dopo esserci resi conto che viviamo e vediamo la musica in un modo molto simile, per questo abbiamo scelto di restare in due, di modo che non ci fossero influenze e compromessi con altre persone, facendo sì che la nostra idea rimanesse il più pura possibile, avere il controllo totale a livello musicale, logistico e di intenti". Le tracce scorrono lente e riflessive a creare un'atmosfera sospesa tra la psichedelia, il rock più grezzo e la melodia; una manciata di minuti che creano visioni e lasciano fotografie nella mente, accarezzati dalla voce sempre sensuale e profonda di Francesca, che ricorda quella dell'affascinante Alison Mosshart (The kills) e a tratti Anja Franziska Plaschg (Soap&Skin), solo per citare due nomi che ultimamente seguo molto.
L'ep, nato quasi dal nulla, è interamente autoprodotto e sin dalla copertina rappresenta il manifesto dell'anima dei Melampus: "Appena composto i primi pezzi volevamo entrambi registrarli per confezionare un EP totalmente autoprodotto, come nella migliore tradizione del rock indipendente, insegnamento appreso dai Fugazi e dalla loro Dischord, anche se oggi un discorso del genere è quasi impossibile. Abbiamo optato per un packaging cartonato interamente assemblato a mano, con illustrazioni a china di Francesca."
L'ep, nato quasi dal nulla, è interamente autoprodotto e sin dalla copertina rappresenta il manifesto dell'anima dei Melampus: "Appena composto i primi pezzi volevamo entrambi registrarli per confezionare un EP totalmente autoprodotto, come nella migliore tradizione del rock indipendente, insegnamento appreso dai Fugazi e dalla loro Dischord, anche se oggi un discorso del genere è quasi impossibile. Abbiamo optato per un packaging cartonato interamente assemblato a mano, con illustrazioni a china di Francesca."
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Una musica che esce così, senza filtri e infrastrutture come sostengono anche loro stessi: "Non abbiamo deciso a tavolino che musica fare con i Melampus, ma ci rendiamo conto che tutti i nostri ascolti ci influenzano, non siamo "fissati" su un genere, sarebbe riduttivo, abbiamo bisogno di varie cose, atmosfere e sonorità, preferiamo non citare gruppi, abbiamo imparato con gli anni che è una lama a doppio taglio."...e alla fine quando vengo a sapere che tra le innumerevoli ispirazioni e influenze musicali che sono alla base del background musicale dei ragazzi: "al momento un nome su tutti, è quello dei Doors..." capisco che si, le cose che mi accadono inaspettate, forse non accadono per caso, e sono decisamente le più positive!
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