Club Privè: LES SPRITZ - "SBOORA"

di Claudio "Spleen" Purrrometo

Ascolto il nuovo lp dei Les Spritz e non posso fare a meno di guardare la mia mano. Le mie orecchie ricordano bene i Les Spritz. Nel dicembre 2010 come gruppo spalla ai Morkobot. E anche la mia mano non ha la memoria tanto corta. Talmente trascinanti loro da condurre lei, la mia mano, verso uno dei piatti del batterista dei Morkobot. Talmente trascinanti. Sempre loro. Da non farmi accorgere del sangue che scorreva sulla mia mano. 
I Les Spritz nascono nel 2006 in quel di Messina. Il loro suono parte da una matrice garage-punk. Si è evoluta negli anni e nelle loro produzioni grazie a influenze noise, jazz e math-rock. In questi anni hanno avuto un’intensa attività live che li ha portati a condividere il palco con nomi eccellenti e non solo italiani. Morkobot, R.u.n.i., Don Vito. Giusto per citarne qualcuno. Dopo un Ep e un Lp 12“, i Les Spritz pubblicano a ottobre 2011 “Sboora”. Terza uscita per la neonata Hola Halo Records. Rigorosamente registrato e masterizzato seguendo modalità analogiche e pubblicato solo su vinile. Non certo per un' ovvia questione di fascino. Ma soprattutto per una questione di rispetto per l’ascoltatore e per la loro musica stessa. E a conferma di una sorta di fede nei confronti del Do It Yourself.
Sette brani per 17 minuti. Vi sembrano pochi? Sbagliato. Ascoltate. E non fatevi certo ingannare dai titoli. Sicuramente ironici e divertenti. In quei 17 minuti i Les Spritz riusciranno a togliervi il respiro. Il loro suono è convulsivo. Claustrofobico. Come un muro che avanza e ti costringe in un metro quadro. Dinamiche che subiscono cambiamenti così veloci che sembrano schiaffi arrivati da non si sa chi e non si sa dove. Sprangate di basso e batteria. E una chitarra tagliente. 
In tutto questo. Vi dico con tutta sincerità. Che i Les Spritz valgono bene e anche più di una mano sanguinante e un’antitetanica sul culo.







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