Il "Meraviglioso declino" di Colapesce

di Sisco Montalto


Sarà questo periodo in chiaro scuro, sarà la mia romanticità e naturale malinconia, sarà questa luce uggiosa che entra dalla finestra e sarà certamente l'album che sto ascoltando, il primo di Colapesce: "Un meraviglioso declino" (uscirà il 27 gennaio), a farmi sentire bene! Un lavoro che ha sicuramente dentro tutto questo e molto più; basta chiudere gli occhi e le scene nitide, dense che le parole creano, tra poesia di vita e musica mai fuori posto, si fanno sempre più reali. Un intimismo che può anche essere condiviso a patto di viverlo in silenzio. Pezzi che tracciano semplicemente una via che è quella del cuore e della mente, e che appartiene, in fondo, a tutti noi; una via illuminata da suoni morbidi, velati, eleganti, che trovano verso la fine quei sussulti composti, che sono i sussulti dei pensieri.. Un album italiano, un cantautore italiano in linea, ma neanche poi tanto, con una tradizione nostrana forte e ormai perduta, che ricorda a tratti la malinconia di Battisti e Gino Paoli, tra suoni che rimandano al Gazzè prima maniera ma anche alle atmosfere "non italiane" di Neil Young,  Nick Drake, Jeff Buckley o John Grant...ma sono solo piccoli dettagli. Qui si raccontano stati d'animo reali, impressi in fotogrammi nitidi e lucidi mai statici però. Un poeta tra passato e presente, che con linguaggio semplice ma raffinato va dritto al dunque, osservando attentamente dalla sua postazione la dimensione intima e calda che è in lui. Questo è un grande lavoro perchè quando si riesce a raccontare, partendo dai propri sentimenti, realtà universali, quando dalla propria dimensione interiore si raccontano storie in cui tutti gli animi più sensibili possono ritrovarsi, vuol dire che oltre ad essere un buon autore si è anche un grande comunicatore.

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