Angelo Arsetta, "Indietro nel tempo"

di Cristina Siracusa


Aurora ha cominciato a scrivere.
Racconti, lettere, poesie: un colloquio continuo con la sua anima e con il figlio che non c'è più. 
Lei pensa, ricama, inventa mille cose, è diventata una poetessa, così dicono... Ma nemmeno una volta, nessuna gloria, nessun successo, che siano serviti a placare il suo dolore e quel travaglio interiore che si porta dentro.
Un viaggio lungo sessant'anni, un racconto autobiografico nel quale Angelo ci fa remare indietro nel tempo, attraverso eventi che si susseguono ora senza tregua, ora stancamente, ora monotoni, ora briosi.
Una famiglia normale che agli inizi degli anni quaranta cerca di conquistarsi la propria dignità borghese, il proprio posto comodo nella società: quel benessere semplice, essenziale alla tranquillità quotidiana.
Durante la seconda guerra mondiale, con i figli ancora piccoli, il padre di Angelo è costretto a far rifugiare per qualche tempo, la famiglia nella stalla, assieme ai soldati tedeschi lì accampati, per sfuggire ai borbandamenti. Dopo la guerra c'è voglia di rinascita, di novità: i ragazzi crescono e la società si arricchisce di nuove abitudini: La TV in bianco e nero, qualche sera al cinema, le bici e il pokerino con gli amici. Immancabile la radio per seguire il giro d'Italia e la musica d'importazione USA. Gli anni sessanta sono quelli dei partiti, del sindacato e quelli in cui qualsiasi comitiva di amici, sulla scia del rock e dei gruppi inglesi e statunitensi, prova a metter su la propria band.
Angelo ci parla dei suoi primi amori e poi di Aurora che diventa sua moglie, quindi inizia con lei una vita dedita alla cura dei figli e al lavoro che lui considera una seconda casa. Anni di pacata tranquillità fino alla straziante tragedia.
Una riflessione sull'autenticità dei rapporti d'amicizia e parentela difronte ad eventi drammatici, del tutto imprevisti e inaspettati e sulla reazione personale al dolore.


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