Live Report: Paolo Benvegnù in acustico a Modica




di Salvatore La Cognata - E' sempre una piacevole sensazione ritrovarsi a fare da cronista, da inviato speciale, quando si presenta l'occasione di poter assistere ad uno show atipico e fuori dai soliti schemi.
Il pub G55 a Modica a far da cornice ad uno showcase acustico di Paolo Benvegnù, uno dei personaggi di spicco del cantautorato di casa nostra, un poeta sopraffino, un romantico cavaliere elettrico.

A metà anni '90, crea gli Scisma, una delle band fondamentali emerse dalla fertilissima e irripetibile scena italica underground, contaminando l'indie rock con pulsioni psichedeliche, sprazzi di cantautorato e arrangiamenti orchestrali.
Rosemary's Plexiglas, il loro album d'esordio ne è la prova, e anche dopo anni di distanza è riuscito a mantenere inalterato il suo fascino, anticipando molte idee degli anni a venire.

Nel 2004 inaugura la sua avventura solista con il sublime Piccolli Fragilissimi Film che diventa quasi un must, un punto di riferimento imprescindibile per il panorama cantautorale; il successivo Le Labbra conferma e sviluppa il discorso cominciato con l'album precedente, fino ad arrivare all'ultimo Hermann ambizioso, colto, carico di melodie cristalline e colmo di citazioni biblico-letterarie.

Un ambiente intimo e raccolto quello del g55, tutti dentro una stanza di pochi metri quadri, come se avessimo assistito ad uno show di un amico fraterno, tutti seduti per terra, stretti l'un l'altro, a pochissimi centimetri di distanza, quasi in mezzo ai cavi, alle chitarre, ai microfoni.
Accompagnato dal bravissimo polistrumentista Guglielmo Gagliano, che si alternava tra tastiere e chitarra, violoncello e lapsteel, questo acoustic show ha completamente rapito gli astanti, è stato quasi come spiare qualcuno di nascosto, come leggere clandestinamente la pagina di un diario.

Circa due ore di poesia e private confessioni, alternate da divertentissimi e spontanei siparietti tra Benvegnù e Gagliano, molto affiatati e alla mano, con una umiltà che sa essere solo dei grandi, dei veri artisti.
Due ore in cui i nostri hanno saccheggiato prevalentemente gli ultimi lavori da solista di Benvegnù, ricordando i vecchi tempi con gli Scisma solamente con la toccante versione di Rosemary's Plexiglas, e con un finale delirante in cui hanno coverizzato cazzeggiando la Lady Gaga di Alejandro, e comunque tutto il trash pop attuale.

In certi momenti era difficile realizzare che a pochi metri da me, un paio al massimo, c'era uno dei miei eroi di sempre, una acustica in spalla e un microfono a sanguinare emozioni, un effetto piacevolmente spiazzante.

E' sempre rassicurante constatare e rendersi conto della sua onestà intellettuale e del suo amore per la musica, lontano da ogni logica commerciale e di business, solamente un uomo che vuole renderti partecipe della sua arte, condividere le sue emozioni, e che inconsapevolmente ha impregnato in modo indelebile la pellicola dei miei ricordi.

Commenti