di Salvatore La Cognata
Questo storico ensemble
piemontese guidato dal violinista e frontman Emanuele Cadario, è presente sulle
scene dal lontano 1980. Oltre un trentennio di etno folk delle radici portato
in lungo e in largo attraverso l’Italia e l’Europa e un amore sconfinato per le
tradizioni e la musica popolare che si lascia contaminare da influenze
irlandesi e transalpine.
"C’ERA UNA VOLTA IL FOLK" è una tappa importante
nella storia della SORNETTE, perché per la prima volta si lascia tentare da
contaminazioni elettroniche (è della partita anche l’ex-Bluvertigo Andy
nell’interessante LE LOUP) ed ospita la storica voce dell’ex DIK DIK Pietruccio
Montalbetti che regala brividi in FIRST ROSE.
Il disco apre con LA TARASCA , un
pezzo in dialetto piemontese, intenso e festaiolo, che omaggia le radici e
profuma di mosto e legna bruciata, di fiumi di vino e donne che ballano
agitando la gonna intorno ad un fuoco, di madri che guardano orgogliose i
propri figli recitare poesie in dialetto. FIRST ROSE potrebbe essere estrapolata da una cerimonia
medievale e omaggia forse involontariamente il DE ANDRE’ di RIMINI.
Un tripudio di violini,
fisarmoniche, dulcimer, bouzuki, e hurdy gurdy ci accompagnano in questo
percorso che omaggia il romanticismo transalpino in JOLI, oppure nella
quadriglia di paese di CANADIAN, o nel verde sconfinato dei paesaggi irlandesi
di PRETTY GIRL. Tradizione e modernità, sprazzi cantautoriali, il folk rock, il
country, il recupero doveroso di vecchi racconti e leggende che sarebbe
imperdonabile tralasciare e non tramandare alle generazioni future, con un
occhio rivolto al presente. Rilassante e stimolante.
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