di Salvatore La Cognata
Cantautore attivo dal 2005,
scrittore e fondatore dell’interessante progetto dell’etichetta LA FAME DISCHI,
Michele Maraglino, tarantino di nascita e perugino d’adozione, giunge al suo
primo vero esordio sulla lunga distanza "I MEDIOCRI", dopo l’interessante e.p. del 2010 intitolato "VOGLIO SOLO CHE TI DIVERTI", e il riuscito esperimento lo-fi
pop punk di LOVEYORSELFIRST.
Accompagnato in studio da amici fidati nella
classica formazione chitarra - basso - batteria e poco altro, questo esordio si
snoda attraverso le nove tracce che seguono un discorso quasi concept, affrontando
il tema della mediocrità dei nostri giorni, delle nostre vite, del tentativo
quasi sempre fallito di uscire dalla routine, di affrontare un presente balordo
e ingiusto che schiaccia i sogni e le ambizioni, donandoci solo fugaci,
fuggevoli e apparenti momenti di sollievo, in una società contemporanea che
mostra sempre più crepe e ribalta la scala dei valori.
Un lavoro diretto,
essenziale, senza tanti orpelli o ridondanze, un amico che ci parla dritti al
cuore, senza girarci tanto intorno, un'amara e disillusa fotografia del nostro
presente . Si tratta di cantautorato pop-rock che sa essere leggero e frizzante
(UMIDA e VIENIMI A CERCARE) oppure polemico e deluso (la contagiosa VERRANNO A
DIRTI CHE C’E’ UN MURO SOPRA e la quasi punk LAVORARE GRATIS).
La toccante e
intensa TARANTO affronta con parole dolorose l’attuale situazione della città
pugliese, salita alla ribalta delle cronache nazionali in questi ultimi tempi,
mentre L’APERITIVO descrive il rituale
alla quale nessuno o quasi riesce a sottrarsi. VITA MEDIOCRE è una
dichiarazione d’intenti, quasi un manifesto, che omaggia velatamente Dario
Brunori.
C’è anche spazio per le tentazioni surf-tarantiniane di PENSAVO DI
MORIRE, probabilmente uno degli episodi migliori insieme alla già citata
TARANTO. L’album si chiude con la ballata acustica TUTTO COME PRIMA che tira un
po’ le somme e racconta l’incapacità o la mancanza di stimoli per cambiare il
nostro presente.
I MEDIOCRI è un esordio che fa della semplicità il suo punto
di forza, che dà la precedenza all’urgenza comunicativa e alla voglia di
esternare un dilagante disappunto per la nostra attuale situazione. Se volete
che faccia qualche nome per tracciare delle eventuali coordinate vi accontento
subito. Direi un Pino Marino più ruspante, un Dario Brunori meno sgraziato …..con
la foto di Rino Gaetano dentro al cassetto del comodino.
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