"Nel Dominio" - Secondo album per i Violassenzio


di Salvatore la Cognata



Dopo l'esordio del 2010 a cura della ALKA RECORD LABEL, dal titolo ANDRA' TUTTO BENE, ritornano i VIOLASSENZIO.

La band ferrarese si cimenta col secondo lavoro sulla lunga distanza, confrontandosi con un ambizioso tema concept ( la presenza ingombrante e diabolica dei numeri nella nostra vita quotidiana), come se esistesse una fabbrica che produce numeri, in grado di controllare e manipolare la nostra vita.

Durante l'ascolto delle quattordici tracce che compongono “NEL DOMINIO”, si alternano momenti riflessivi e d'atmosfera ad altri più robusti ed aggressivi, dalle chiare influenze indie rock, sia italiane che d'oltremanica, con piacevoli inserti di synth e pianoforte, e convincenti riflessioni acustiche (nel dominio pt1).

Mi capita sempre più spesso di ascoltare i dischi che dovrò recensire durante i tragitti in auto, è una prova del nove secondo me importante, ti permette di analizzare un lavoro da un angolazione diversa. La "prova auto" è stata in qualche modo illuminante. Il lavoro, come detto in precedenza è ambizioso e ben confezionato, con una particolare cura delle sfumature, ma forse è proprio questo a non convincermi, nel senso che tutto sembra troppo perfettino e ben curato a scapito dell'emozione e dell'intensità.

I VIOLASSENZIO si collocano esattamente a metà strada tra tentazioni mainstream pop e indie alternative, non riuscendo a schierarsi nè da un parte, nè dall'altra. Il disco risulta così confuso e poco ispirato, soprattutto nelle parti strumentali; è come se la band avesse tirato il freno a mano, tentando di abbracciare un pubblico più vasto, ma rimanendo un po' al varco, come un asino di buridano spaesato e palesemente indeciso.

Non mancano momenti interessanti, COME UN RISVEGLIO, E' UN PAESE PER VECCCHI, e il singolo NELLE FABBRICHE (elegante e accattivante), ma rimane un senso di incompiutezza e  spaesamento. 
Solo un piccolo passo falso, in attesa di nuovi stimoli. A mio avviso la band dovrebbe lasciarsi andare alla vena pop cantautorale già presente in questo lavoro. Mi sembra sia un terreno fertile e più congeniale alle loro peculiarità.





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