Torna Odette Di Maio (Miss O) con "Infection"


di Sisco Montalto


E’ uscito da qualche mese il primo album di Odette di Maio, artista che in questi ultimi anni si è reinventata più volte e soprattutto messa in gioco, cercando in maniera sincera e vera di rincorrere il suo amore per la musica senza fermarsi più di tanto a guardare; solo la passione e il bisogno forte di esprimersi in musica. 

Infection”, questo il nome del disco, è un lavoro che ha dentro tutto lo charme e la capacità ammaliante di Odette, un disco visionario e sognante di una donna che meriterebbe ampi palcoscenici ….

E’ stato un piacere riascoltarla nuovamente a distanza di un anno o poco più. Parole per nulla banali o scontate, e la solita decisione ed espansività tipica di chi la musica la porta dentro di sè e dei piedistalli non sa cosa farsene...


- Odette ci risentiamo dopo più di un anno dall’ultima intervista, questa volta per parlare di del nuovo progetto, il duo “Miss O”. Me ne parli?
“Miss O nasce circa 3 anni fa dalla collaborazione, piuttosto casuale almeno inizialmente, tra me e Jan De Block, un musicista belga che avevo conosciuto nel 2004 in Belgio in occasione di alcuni concerti che stavo tenendo lì e grazie ad un'amicizia comune.

Dopo diversi tentativi negli anni abbiamo iniziato a lavorare seriamente su alcune tracce che aveva composto Jan solo nell'estate 2009.
Il mio compito era comporre le melodie e cantare.

Mai avremmo previsto che la sinergia creativa tra di noi sarebbe arrivata a livelli tali da inventare un intero "mondo" in cui Miss O, cantante "intergalattica", sarebbe nata.”

 - Hai collaborato con tanti artisti in questi anni, hai fatto parte di tanti progetti. Cosa c’è di diverso in quest’ultimo?
 “La forza di questo progetto, e che mi ha stimolato ad andare avanti, è infatti proprio il fatto che ci ha consentito di investire sulla nostra creatività totalmente e senza censure. Insomma ci siamo divertiti un sacco!!”

 -“Infection” è un disco molto lavorato e curato e con una componente visionaria se vogliamo..
 “C'è indubbiamente stata tanta cura, da parte nostra, nella fase di scrittura, arrangiamenti e missaggio dei brani, ma molta attenzione è stata rivolta anche alla componente, diciamo, più ludica, che ci ha trasportato in fantasie e voli pindarici. 

Quest'ultimo termine in particolare è stato usato da me molto spesso con Jan (ovviamente in olandese questa metafora non è diffusa) per ridere scherzosamente della sua fantasia, che non ha limiti ed è molto coinvolgente.

Ci è piaciuto tantissimo combinare le nostre passioni private (gli strumenti e il design vintage di Jan e la mia astrologia) per creare un mondo in cui un dottore ispirato si fa portavoce della missione aliena di diffondere come un virus la pace sulla terra attraverso la musica e Odette Di Maio.

La nostra storia del "Plasma cosmico" è sui post della pagine news del nostro sito. Ti consigliamo di leggerla ed entrare nel mondo misterioso di Miss O.”

 - Come è stato sviluppato?
“I pezzi iniziali hanno subìto lente trasformazioni coi mesi: da arrangiamenti ricchi e un po' barocchi a un minimalismo stilistico che è diventato secondo noi uno dei nostri punti di forza; l'essenzialità che consente alla voce e alle emozioni di trapelare, con intensità e totale onestà.

Faccio fatica a trovare termini di paragoni con altre bands che ci sono in giro, qualcuno ci riporta assonanze addirittura con i Pink Floyd e Hooverphonics ma sinceramente non saprei.”

 - Quindi niente punti di riferimento o influenze?
“Abbiamo cercato di tenerci lontano da punti di riferimento e cercare la nostra espressività, senza farci influenzare. Questa ricerca è stata magica perchè ci ha avvicinato molto al nocciolo della  nostra reciproca essenza musicale e ha evidenziato le differenze tra noi: io quella più focalizzata e pragmatica e Jan un talento creativo fuori dal comune che andava indirizzato e concentrato in un'unica direzione.

L'amicizia che poi si è sviluppata tra noi e la totale franchezza nello scambio di opinioni ha reso il lavorare a questo progetto una cosa speciale.

I pezzi che mi coinvolgono di più sono le ballad piano o chitarra e voce, tipo Back Home, The neptunian e The Girl. Alcuni pezzi mi commuovono ancora quando li sento.

Mi sono messa a nudo, nei testi e nelle interpretazioni e ho davvero dato il meglio di me.
Sono molto orgogliosa di questa "bambina" che è Miss O.
Bambina perché c'è tanto da fare per farla crescere.”

 - Nella presentazione dici che questo album è un album interamente prodotto in autonomia, dalla musica alla copertina…
“Abbiamo cercato di sollevare l'interesse di qualche etichetta ma senza successo. Evidentemente è musica poco accessibile, nonostante la reputi molto melodica, e alla fine abbiamo deciso di aprire la nostra etichetta discografica (molto indie!) e di autoprodurci le prime copie dell'album.


Alcuni fan hanno reagito entusiasticamente al CD e ci stanno incoraggiando a continuare. Ovviamente, come puoi immaginare, farlo in queste condizioni non è molto facile, ma solo la passione di questo progetto ci ha portato a concretizzare questo lavoro, nonostante i nostri lavori diurni e tanti ostacoli.”

 - Cosa si aspetta Odette Di Maio da Miss O e quali saranno le prossime tappe?
“Ora la sfida di Miss O è entrare nel mondo reale e preparare un live show. Ci stiamo lavorando, abbiamo in mente uno spettacolo multimediale ma vorremmo puntare all'originalità. Farlo con zero budget, come tutto il resto, richiederà uno sforzo creativo fuori dal comune, ma confido in Jan che non mi ha mai deluso!”



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