Sakee Sed - "Ce ci n’est pas un EP"



di Nicola Pela - Ad un anno dall’ultimo lavoro – A piedi nudi (Appropolipo/Audioglobe) - il duo bergamasco dei Sakee Sed ha intrapreso un nuovo cammino, questa volta con il rombo dei pistoni e dei cavalli motore accessi.

"Ce ci n’est pas un EP" ci porta in un’atmosfera disillusa, tutta immersa in un divenire composito, che sta plasmando la realtà: proprio come questo decennio fatto di promesse appena pronunciate. 
I Sakee Sed riescono a carpire in maniera magistrale, come veri e propri druidi, gli ingredienti che il panorama alternative rock ha da proporre, dando una loro precisa impronta.
I sei brani del “non EP” danno voce ai variegati volti e alla moltitudine di mondi di una generazione che vuole guardare al presente pensando ad un domani, senza farsi troppe domande. Basta che il domani sia possibile.

Proprio per questo Marco Ghezzi e Gianluca Perucchini suonano in modo diretto e senza fronzoli: traslitterando Pirandello si potrebbe dire “così e se vi pare!!”.
Ed infatti la tracklist è un piacere per i nostri padiglioni auricolari. Chitarra e piano si amalgano perfettamente, rievocando un sound caldo e vintage che rischia troppo spesso d’essere messo nel dimenticatoio dalle continue ondate di digitalizzazione a cui la musica sta pericolosamente andando incontro.

Il primo estratto - Boccaleone - affianca alle sonorità low-rock blues, tipiche dei Black Keys, un cantato – una vera e propria chiamata all’azione, in realtà – che ricorda molto lo stile di Tom Meighan dei Kasabian. La differenza sta nel fatto che la voce non è rassicurante, ma porta con sé tutti i dubbi e si fa beffa delle poche certezze. Il brano è tra i più diretti e più intriganti di Ce ci n’est pas un EP. Il mio altereggae è un deciso balzo in avanti in quanto a qualità, sia musicale che strutturale: continui cambi di tempo e sonorità apparentemente difformi ben assemblate tra loro. Unico accorgimento che mi sento di fornire al riguardo: non avrei inserito la chitarra nel bridge in cui viene sale in cattedra lo xilofono.

Metal Zoo ci riporta indietro nel tempo, ai primi anni Novanta, nel sud della California, terra natia dello stoner (band del calibro dei Kyuss e dei Fu Manchu - mica scherzi!). In questo ambiente desertico, popolato da qualche (raro) joshua tree, in cui la sabbia e le radici vengono trasportate via dal vento sotto la presenza costante di un sole cocente, la basse frequenze delle schitarrate del poliedrico Ghezzi sembrano far cadere quella pioggia tanto bramata dagli indios con le loro danze cerimoniali. I cori ci ricordano che la notte può sopraggiungere in qualsiasi momento e con lei anche i coyote usciranno dalle loro tane.

Con Olderifa Express l’atmosfera cambia nuovamente, divenendo più nostalgica e melanconica. Sembra di trovarsi in un’osteria o in un pub della provincia più remota, verso l’ora di chiusura. Il bancone è semivuoto, come del resto il contenuto dei distillati negli scaffali dietro al barista. I Sakee Sed ci invitano a rimanere lì, con loro. Giusto per il bicchiere della staffa. I pensieri sono ora confusi. Dentro di noi suona una melodia che solo noi sentiamo e solo il duo bergamasco riesce a suonare esattamente nel modo in cui ce la stia immaginando.

Jimmy è perso nel delirio richiama ad influenze punk e noise, spensierate che danno libero sfogo allo stress accumulato durante tutta la giornata, senza dare alle conseguenze.
Con Strappi Bianchi i Sake Sed ci accompagnano a bordo di un battello per intraprendere una crociera verso un non-luogo, o meglio dentro alle nostre incertezze.

All’inizio del brano le sonorità sono calme e rassicuranti. A mano a mano che l’imbarcazione prende il largo tutto diviene più movimentato ed il ritmo sempre più incessante. Si rischia di imbattersi in tempeste improvvise che non incutono però alcun timore, ma, al contrario, devono essere affrontate per essere superate.


Appropolipo Records
uscito il 23 Aprile 2013

1. Boccaleone
2. Il Mio Altereggae
3. Metal Zoo
4. Olderifa Express
5. Jimmy ? perso nel delirio
6. Strappi bianchi



Guarda il video ufficiale di Boccaleone 



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