La Tesi di Redenzione di Alessandro Romeo




di Sisco Montalto - Nel panorama variegato del cantautorato italiano attuale, è davvero difficile riuscire a districarsi, così si finisce per osannare artisti che fondamentalmente non dicono nulla di nuovo e altri invece, che quel quid in più ce l’hanno, rimangono magari ai margini. Alessandro Romeo ha quel qualcosa in più, si capisce dalla leggerezza con la quale riesce a trattare nella propria musica, temi sempre attuali e personali. 

Ne esce fuori un disco di forte personalità, che diverte chi  lo ascolta, col sarcasmo di chi la vita la prende non troppo seriamente. "Tesi di Redenzione" è un disco di vero cantautorato, che non cerca facili appigli ma racconta semplicemente la vita e i pensieri di un ragazzo che guarda il mondo intorno e nella  sua quotidianità…

- Alessandro mi racconti la tua storia artistica? 
“Ho iniziato ad ascoltare musica da giovanissimo, di conseguenza è nata quasi istintivamente la voglia di riuscire a suonare quello che ascoltavo. Subito dopo sono arrivati i primi gruppi musicali, quasi sempre cover band, e i primi concerti nei locali. Nel frattempo, però, ho sempre continuato a comporre canzoni per conto mio, a sperimentare coi suoni e tanti generi musicali.”

-Ho trovato il tuo album interessante perché semplice e soprattutto pieno di personalità. Come nasce "tesi di redenzione"? 
“I brani di questo album sono nati nell’arco di un paio di anni circa, sono brani che portavo in giro nei locali quasi sempre arrangiati per chitarra e voce. Una cosa che mi ha sempre affascinato è il contatto con il pubblico, e il fatto di presentarmi solo con la chitarra mi incuriosiva, oltre che a terrorizzarmi le prime volte. Alla fine mi sono accorto che la cosa in cui riuscivo meglio era la semplicità di raccontare in musica le cose che  capitavano, o che pensavo. Grazie all’incontro con Alessio Catozzi (Droptimes), che mi ha aiutato molto nella realizzazione di questo album (ed a Marco Ober che si è occupato del mixing), sono riuscito a trasformare questi brani chitarra-voce in qualcosa di più completo, più ricco, pur mantenendo una semplicità di fondo.”

-Cosa significa oggi, per te, essere un cantautore in Italia? 
“Significa tenere duro, alzarsi alle 7 di mattina per andare al lavoro, tornare a casa al pomeriggio ed organizzare prove, musicisti, concerti per i quali sempre più spesso nemmeno vieni pagato. Ma il momento in cui riesci ad essere sul palco,a cantare davanti a delle persone quello per cui ti sei sbattuto per anni è una cosa che ti fa avere la forza per continuare a farlo nonostante tutto.”

- A quanto ho capito ti sei quasi per caso scoperto cantautore..
“Esatto, alla fine l’ho scoperto come un modo efficace per riuscire a parlare senza balbettare troppo. Soprattutto nelle serenate.”

-C'è nella tua musica, nei tuoi testi, un'ironia protagonista. Un modo per rendere tutto meno complicato?
“Un modo per andare avanti più che altro, starsene lì a rimuginare troppo sulle cose non ha mai fatto bene a nessuno. Alla fine quando accadono cose tristi ho la tendenza a voler sdrammatizzare, giusto per dire (o per dirmi) che in fondo non è successo niente.”

-"Tesi di redenzione" sembra essere abbastanza autobiografico. Molti dicono che per scrivere ottimi testi bisogna raccontare se stessi  e “soffrire “ in un certo senso o comunque vivere direttamente le cose che poi si cantano. Tu come la vedi? Quanto la tua musica è naturale e quanto invece costruita (se vogliamo usare questo termine non proprio azzecatissimo)?
“Per scrivere ottimi testi non lo so, ma per scrivere testi originali basta essere se stessi, nel bene e nel male. Che poi è la cosa più difficile in generale, nella vita, ma anche quella più interessante. Sicuramente quando si è più tristi si cerca maggiormente dentro i propri pensieri di quanto lo si faccia in periodi sereni, ma penso sia una cosa soggettiva. Si, “Tesi di redenzione” prende spunto da molte situazioni che ho vissuto, raccontate da un punto di vista visionario e fantastico.”

- Cosa ti aspetti dal tuo esordio discografico?
“Più che aspettative ho tante speranze, come quella di riuscire a suonare in qualche festival, insieme magari a tanti altri artisti. Spero che l’album riesca a soddisfare la curiosità di quelle persone che l’hanno comprato o ascoltato in giro per la rete.”

-Prossime tappe?
“Per adesso ho ancora qualche data estiva qui a Torino, ma sto già organizzando per le nuove date che partiranno da settembre. É un album che è appena uscito, ha bisogno di tempo per farsi ascoltare come si deve.”





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