Il rock etereo dei Melampus - Intervista al duo bolognese



di Sisco Montalto - I Melampus sono un duo bolognese, rivelazione del 2012 (e sicuramente anche del 2013). Li avevo conosciuti da sconosciuti o quasi, ai tempi del primo ep (un anno fa più o meno) ed ero rimasto positivamente colpito dal loro sound, dalla loro carica e dalle atmosfere cupe e visionarie della loro musica. Il primo album “Ode Road” ha confermato la loro bravura, e li ha fatti conoscere ad un più ampio pubblico.

In un periodo nel quale non è affatto scontato oltre che facile, incontrare band (e progetti) davvero capaci, che hanno qualcosa da dire (e da suonare), fa un immenso piacere vedere i Melampus salire la ripidissima scala della musica underground italiana, con invidiabile disinvoltura…


-Da Quando ci siamo conosciuti, più o meno un anno fa, cosa e come siete cambiati? Cosa soprattutto è cambiato intorno alla vostra musica?
"Qualcosa è cambiato e qualcosa rimane immutato. Suonare tanto dal vivo ci ha fornito una certa sicurezza e oggi abbiamo più esperienza rispetto al primo periodo. È cambiato il grado di attenzione da parte del pubblico nei nostri confronti. A volte arrivano ai nostri concerti persone da città vicine a quella in cui suoniamo, apposta per noi. È una cosa che ci dà forza e ci stupisce ogni volta. Immutata è l'esigenza di proporre un'alternativa a ciò che musicalmente siamo soliti sentire."

-Il primo album, Ode Road, è un continuum dell'ep, che è in fondo il vostro manifesto musicale. Come nasce la vostra musica e questo disco in particolare?
"Dall'ep a Ode Road è andata definendosi una selezione naturale del nostro suono. Abbiamo preso una direzione a nostro avviso più chiara e sviluppato una serie di atmosfere a noi più congeniali. La nostra musica nasce in modo piuttosto istintivo, nel caso del disco ci siamo lasciati guidare da una sorta di narrazione per immagini, personaggi e luoghi che ha trovato come scenario perfetto “la Via dell'Ode”.

-Nella vostra musica c'è qualcosa di psichedelico, mistico ed evocativo, se vogliamo. È un modo per discostarsi dalla realtà sempre meno interessante? Per voi la musica deve allontanare dalla realtà o no?
"Anche noi troviamo le sonorità che hai citato, ma non sono frutto di una decisione tesa ad allontanarci dalla realtà. Si tratta piuttosto della nostra percezione stessa della realtà che ci circonda, filtrata però attraverso una selezione di quegli eventi o aspetti del quotidiano che richiamano la nostra attenzione. Il nostro è un tentativo di avvicinamento ad un certo tipo di realtà, non di allontanamento da essa."

-Siete entrambi artisti poliedrici. Le vostre varie anime artistiche influenzano poi la vostra musica?
"La curiosità che ci caratterizza in ogni ambito artistico è alimento stesso della musica dei Melampus. Questa è composta da tanti elementi: visivi, letterari, cinematografici, emotivi..."

-Dall'uscita del disco avete avuto molti riconoscimenti, sicuramente siete diventati una realtà concreta nel panorama rock underground. Come è cambiata (ne parlavamo quando ci siamo visti a Ragusa) la situazione live? È più facile suonare in giro o no?
"Quella volta a Ragusa il disco era in uscita e stavamo facendo concerti senza booking, ora grazie alla Vertigo le date si sono moltiplicate. Da fine Ottobre siamo in giro a suonare tutte le settimane. Le recensioni uscite ci hanno dato visibilità e una certa credibilità, ma c'è ancora tanto lavoro da fare."

-Avete prestato la vostra musica per la colonna sonora di un film. In realtà, per me, il vostro approccio musicale è in qualche modo cinematografico, nel senso che riesce bene a creare immagini e far fantasticare. Siete d'accordo?
"Dentro ad ognuno dei brani del disco c'è una qualche storia che per noi ha un significato più o meno vago (F. Nei testi cerco spesso di fornire elementi precisi utili a creare una impressione tanto più vaga quanto più comune a molti). Una delle cose più belle che ci vengono dette alla fine dei live è che riusciamo a creare una dimensione che rapisce alcuni dei presenti. Vedere il montaggio de “L'uomo Doppio” di Cosimo Terlizzi è stata una conferma di quanto cinematografici possano essere i nostri brani."

-Ho scoperto aprendo il nuovo cd dei The Crazy Crazy World Of Mr. Rubik che ci siete voi come ospiti, bella sorpresa! Come è nata questa collaborazione? Almeno apparentemente i vostri generi sono un po' distanti...
"Facciamo cose diverse ma i Crazy Crazy sono nostri grandi amici e fanno parte della squadra di persone che lavora assieme a Melampus, nello specifico Gabriele di Locomotiv Records e Matteo di Vertigo Concerti. Sono persone che stimiamo e quando ci hanno chiesto di partecipare al loro album siamo stati molto felici di farlo."

-A proposito di The Crazy Crazy World Of Mr. Rubik. La scena musicale bolognese ed emiliana è sempre fertile. Voi, insieme a loro ed altre band più o meno famose, state lanciando il progetto “Cospirazione”. Mi dite di cosa si tratta?
“Si tratta di una nuova coalizione di intenti musicali a Bologna, che si sta delineando in queste settimane. È l'intenzione di alcuni musicisti (tra cui noi, i Toys Orchestra, i Cut, Mimes of Wine, Ofeliadorme, Gli anni luce) di riportare a Bologna un senso di comunione musicale che è venuto a mancare. Al momento ci chiamiamo Cospirazione Bologna e siamo all'opera su più fronti. Ci saranno presto novità…”

-Progetti in cantiere?
"Al momento la priorità è quella di portare in giro “Ode Road” dal vivo suonando il più possibile. Si tratta di un momento particolarmente prolifico e stiamo iniziando ad abbozzare provini di brani che potrebbero andare a comporre la tracklist del prossimo disco."














Commenti