di Sisco Montalto - Il punk con i suoi derivati non è mai morto, e pazienza se molti credono che sia un genere passato, uguale a se stesso negli anni... Forse un po' è vero e probabilmente è con questi generi musicali che non lasciano spazio ad evoluzioni significative, che si nota ancora meglio quando un disco è ben fatto.
E’ sicuramente il caso dei Pig-Tails (Diego Aroldi e Alessandro Carbonieri) e della loro ultima fatica So What?
Trio nato a Mantova nel lontano 2001. Con gli anni hanno subito un cambio di line-up, diventando un duo ed eliminando il basso, strumento fondamentale che nel loro caso viene facilmente dimenticato.
E’ un ritorno esplosivo dopo due anni di silenzio. So What?, titolo essenziale di un duo che emana l'energia di un'intera band tradizionale, è il quarto disco (due full length, compilation, l'EP Live in studio "Hold on, morning sun") per i mantovani, un'infinità, in questo Paese che concede troppo poco alla buona musica.
Un lavoro nel quale i PT dimostrano tutta la loro maturità e bravura (i quasi 400 live fatti in questi anni in giro per Italia ed Europa, hanno dato personalità e scioltezza ai ragazzi, che riescono in So What? a trasferire in cd quella tipica foga da live), se vogliamo il manifesto di un lungo percorso partito dal rock’n roll e divenuto strada facendo “crudo e schizoide”, come dicono loro stessi. Puro punk-rock di californiana memoria.
Gli undici brani suonano secchi, ricchi e potenti, con un'attitudine molto spontanea al pezzo da hit che rimane in testa, con melodie malinconiche, vedi I promise, vera e propria ballad che sa di America, spiagge, sole e rimpianti. Così i Pig-Tails possono benissimo inserirsi tra quelle band che coinvolgono e interessano vari gusti musicali (discorso da non sottovalutare).
Nei Pig-Tails c’è la consapevolezza del mondo circostante, delle difficoltà e della precarietà che ci attanaglia. Una consapevolezza che influenza fortemente le liriche e le atmosfere di So What?, che suona contemporaneo.
Nella musica dei PT si avverte l'influenza di band hard rock anni 80 (in I' ll be here o So what?, questa sensazione diventa molto forte) ma anche glam e garage rock, in un disco martellante e divertente dall'inizio alla fine, che vi sveglierà già dalla copertina, di un giallo intenso e retrò.
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