di Sisco Montalto - Così dicono i Kingshouters nella presentazione del loro primo album: "Un disco maturo, rock, cantato in Inglese e sotto la guida di alcune stelle fisse nel cielo della band: Smashing Pumpkins, Placebo, White Lies e 30 Seconds To Mars". Non hanno per nulla torto. Il loro album d'esordio YouvsMe è davvero un album maturo e di sostanza, considerando anche che la band bergamasca è insieme solamente dal 2010.
Una evoluzione la loro, passata da cambiamenti nella line-up, da trio a un più completo quartetto che ha chiaramente reso il loro suono positivamente complesso ed efficace.
YouvsMe ha un suono internazionale molto credibile, probabilmente merito anche del navigato produttore Michele Clivati che è riuscito a rendere le idee già molto chiare dei Kingshouters affascinanti e ammiccanti anche per un pubblico straniero.
Il disco è piacevole dall’inizio alla fine, brani che mai danno l’impressione di essere slegate fra loro. I ragazzi riescono a passare dal rock più puro, al pop, all'elettronica anni 80 (alla Depeche Mode) con grande credibilità.
YouvsMe racconta le storie, i sentimenti, le sensazioni di ventenni che guardano al mondo realisticamente ma sopratutto sognando e riuscendo a distaccarsi da quello che di brutto li circonda.
La musica riesce bene a tradurre il significato delle parole.
Alla fine esce fuori un lavoro quadrato, ben amalgamato che non ha nessun tipo di sbavatura.
Un disco trasversale, che puo’ piacere a molti trasversalmente.
Ritornando alla loro frase di apertura e alle influenze: “Smashing Pumpkins, Placebo, White Lies e 30 Seconds To Mars”, sono tra le band che più hanno influenzato la musica dei Kingshouters.
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