Rev Rev Rev – Rev Rev Rev (The Orchard) (Autoproduzione. Uscita: 21 ottobre 2013)



di Paolo Finocchiaro - Si chiamava Hypnagogic Visions l’ultimo lavoro discografico dei Rev Rev Rev, uscito nel settembre del duemiladodici, e già un titolo così non può non esserci da piccola traccia per un percorso musicale di cotanto valore e spessore. Ipnagogico, sì, e soprattutto visioni ipnagogiche sono uno strano fenomeno legato al sonno e nello specifico ad alcune allucinazioni spaventose che attanagliano il dormiente. Esatto, ritroviamo in un sol concetto paura e sogno come nel suono dei suddetti dove stanno a presenziare shoegaze psichedelico d’impeto sognante e un certo noise sonico disturbato e deflagrante.  

Due elementi ben amalgamati nel loro ultimo album omonimo Rev Rev Rev (The Orchard) in cui la fa da culto quel fenomeno che tra fine anni ottanta e primi anni novanta sconvolse la terra d’Albione da Glasgow a Londra. I riferimenti all’album, e innanzitutto allo stile del gruppo, vengono su come funghi. Impossibile non rimanere piacevolmente affascinati  da reminiscenze che ti riportano alla mente ascolti che fanno capolinea ai Telescopes di Taste, ai My Bloody Valentine, ai Loop  meno in acido nello spazio, ai Ride e certi Pale Saints.  

Sarebbe superficiale, se nonché limitato, non mettere anche nero su bianco l’influenza puramente noise della gioventù sonica,  quel certo gusto revival che sta alla voce neo-gaze di questi ultimi anni e ovviamente, su tutto, un’originalità personale d’importazione estera ma che non sfigura in lande italiane, ma anzi è emolliente per una scena fin troppo autoreferenziale. Un lungo esordio graditissimo. 







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