di Sisco Montalto - I Sine Frontera tornano dopo qualche anno (ultimo disco nel 2009) con un
nuovo album: I Taliani, titolo ironico che già preannuncia uno dei temi predominanti nel disco ovvero
l'italianità nel bene e nel male.
Non c’è solo l’Italia però nel
nuovo album ma molto di più. Con uno stile marcato, come si addice a certi progetti che ripercorrono le strade dello ska o
del raggae ma anche quelle del folk etnico (irlandese su tutti) o del country (di Jesse il Bandito), si percorre un
immaginario viaggio tra bel paese, Sud
America, Balcani ed Europa.
A tratti si avvertono atmosfere alla Modena City Ramblers (vedi
Hombres o No Sory Boracho) che sanno di Sud America, appunto, e di revolucion.
Ascoltano I Taliani si riflette danzando, divertendosi e rilassandosi.
Certo è un album di genere seppur variegato quindi forse non
approcciabile da tutti (perchè si sa che certa musica rappresenta pure uno stile
di vita).
Sicuramente I Taliani è un disco che non dispiace, suonato molto
bene da un folto gruppo di musicisti
(che da al disco quella sensazione di pieno dal punto di vista dei suoni) che
va ascoltato perchè contiene dei messaggi forti, significati e non banali,
detti con grande intelligenza e leggerezza, da una band (termine forse riduttivo per i Sine Frontera) coerente come poche.
Bello e delicato il brano Dietro il Portone, tra i migliori insieme a Fiocco di Neve
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