di Sisco Montalto - I Cockoo (pronunciateli cocù) tornano col terzo album in studio dal titolo, un po' banale (sono certamente gusti soggettivi), Buongiorno, che magari riesce a sintetizzare bene il lavoro e le idee della band. In realtà il disco non dà l'impressione di vitalità o risveglio, piuttosto rimane quasi tutto su una linea soft, senza sussulti particolari.
La direzione sembra essere chiara, i Cockoo percorrono con sicurezza la strada del pop all'italiana in particolare, con quel tentativo finora non riuscito a nessuno, di trasferire sonorità tipiche di band estere ad una realtà nostrana con ben altre attitudini.
Melodie semplici e di facile approccio, forse un tantino leggere, che andrebbero benissimo nelle radio (soprattutto italiane), rese più efficaci dalla morbidezza di suoni sintetici che rendono il pop dei Cockoo elettronico in vari momenti, mettendo da parte (mai completamente) i suoni elettrici.
I testi abbastanza credibili, raccontano di sentimenti e umanità, con un canovaccio ben rodato.
Una band moderna che dimostra come non servano per forza i vari trampolini mediatici dei talent e simili per creare progetti e lavori in linea con la tradizione pop italiana degli ultimi anni e comunque del tutto onesti.
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