Live report – Massimo Volume: Aspettando i Barbari Tour (Catania, Barba Disco Lab, 7 Marzo 2014)



di Gaetano Giudice - I Massimo Volume li aspettavamo da queste parti da un bel po’. Finalmente arriva il fatidico giorno.
La location del concerto è il Barbara Disco Lab, uno dei live club più noti di Catania. Si attende circa un’ora davanti al locale. La tensione sale. Alle 23 aprono i cancelli e ci si fionda, da buoni fan della band, sotto il palco. Causa problemi tecnici, il concerto inizia dopo mezzanotte.

L’esibizione si apre con Dymaxion Song, tra i pezzi più duri dell’ ultimo album. Arriva subito una botta al cuore. Nella prima parte del concerto eseguono per intero Aspettando i Barbari, intervallato da qualche pezzo del precedente Cattive Abitudini e da brani storici come Il Primo Dio.
Dal vivo l’ ultima fatica è ancora più cupa e violenta. Un sound meno elettronico e più "chitarroso" rispetto al disco. Emidio Clementi è composto, vestito di scuro, viso tirato. Imponente. Come un profeta declama con tutta la sua bravura recitativa e rabbia le inquietudini dei nostri giorni. I suoi sguardi pietrificano il pubblico.

Alla sua destra il chitarrista Egle Sommacal, seppur sembra parecchio stanco stasera, è sempre presente a conferire fluidità ai pezzi. La totemica Vittoria Burattini alla batteria dà il ritmo alle marce da guerra: un picchiar le pelli secco e preciso, senza nessun inutile fronzolo. Ma è sicuramente Stefano Pilia l’uomo in più, aggiuntosi alla formazione originale dopo la reunion del 2008. Sia in studio, ma ancora di più dal vivo, ha innestato una componente sperimentale e psichedelica al sound della band.

I controcanti di Sommacal, come il coro nelle tragedie greche, danno voce alle angosce e ai disagi che il nostro Io ci  nasconde. La terra trema.
In Vic Chesnutt anche Stefano Pilia imbraccia il basso; il suo basso acido si avvita su quello di Mimì, creando un effetto ipnotico.
Con la lenta Da Dove sono Stato si chiude la prima parte del set.  Un concedo perfetto.

Dopo pochi minuti ritornano sul palco per il bis. Si fa largo uno spiraglio di dolcezza sofferta, accompagnata da chitarre meno taglienti e ammorbidite. La serata si conclude con la claustrofobica Fuoco Fatuo. 

Accolti i barbari, si ritorna a casa.


Scaletta:

Dymaxion Song
La notte
Aspettando i barbari
Compound
La cena
La bellezza violata
Dio delle zecche
La città morta
Litio
Vic Chesnutt
Silvia Camagni
Il nemico avanza
Il primo Dio
Da dove sono stato
Bis
Le nostre ore contate
In un mondo dopo il mondo
Senza un posto dove dormire
Fuoco fatuo






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