di Salvatore La Cognata - Album d’esordio per la band toscana dei Secondo Appartamento, disco per certi versi coraggioso che va a collocarsi esattamente a metà strada tra derive di moderno cantautorato pop e una evidente devozione per storiche band inglesi come i mitici Fairport Convetion o Pentagle (anche loro alternano una voce maschile e una femminile), o per rimanere in italia Yo Yo Mundi e i primi M.C.R..
Sicuramente hanno un'attitudine meno combat, piu’ leggiadra e fiabesca, con testi che vanno ad affrontare tematiche moderne ed intimiste riuscendo in più di un episodio a centrare l’obiettivo (Tutto Bene, Valentina) tanto per citarne qualcuna. Un esordio, dicevamo, coraggioso perchè va a collocarsi in un genere ben preciso rischiando di non accontentare chi non digerisce molto facilmente cavalcate folk albioniche con tanto di violini e fisarmoniche, o atmosfere rilassate e quasi “fantasy”, con voci che si rincorrono dolcemente anche se non mancano momenti più indie e “loud”.
Ad un primo ascolto si potrebbe avere la sensazione di trovarsi davanti ad un disco un po’ piatto e monocorde, senza particolari sussulti emotivi e strumentali, ma il dischetto va lasciato decantare per un po’ per poterne assaporare fino in fondo le sfumature che lo rendono, nonostante qualche inevitabile ingenuità e passaggio a vuoto, un esordio convincente che lascia ben sperare.
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