Paolo Saporiti, parla d'amore nel suo nuovo album (Orange Home Records, 11 Aprile 2014)



di Oriana Vacante - Lentamente, con dolcezza, si apre il varco di questo nuovo progetto firmato Paolo Saporiti
Un album che prende il suo nome e in quel nome butta giù le ancore.
“Come Venire al Mondo” è la questione prima nonché il primo pezzo del viaggio intrapreso con passo delicato, pronto ad affiorare in pulsioni accelerate, in battiti ininterrotti. 

Parole spesse quanto muri portanti di case antiche, archi che illuminano, come fossero mille lampi, la tempesta di terrificanti paure e strazianti angosce sprigionate dai testi.
E’ “l’effetto indesiderato di una violenza”, è l’insieme di sofferenze intangibili quanto l’astratta essenza delle corde acustiche. 
Saporiti ha dato il via a un repertorio diverso, supera i confini che si era imposto, sperimenta con l’italiano abbandonando quelli che erano, oramai, i porti sicuri. Si tratta di un ritorno folk, intenso, puro, per entrare nelle viscere dell’uomo e scalfirne le verità assolute, portatrici di una vita già morta. 

Un album che da romanzo racconta di passati dolori, di tempi presenti e di un futuro colmo di paure, di mancate promesse. Con gli arrangiamenti di Xabier Iriondo, Saporiti ha ricreato un nido per musicisti; Cristiano Calcagnile dietro la batteria, Luca D‘Alberto maestro d’archi, Stefano Ferrian per il sax e Roberto Zanisi pronto, con il suo bouzouki, a ricreare sensazioni tutt’altro che nostrane. 

Il mix fra tradizione e novità, tra passato e innovazione, non permette sbarre al cuore: è necessario uno sguardo limpido per dare una lettura vera e profonda a Saporiti. Contrasti, ombre latenti, accarezzano e pizzicano le guance. 

L’invito è uno: abbassare le palpebre e ascoltare la realtà attraverso la poesia. 









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