di Sisco Montalto - Il
primo giorno di Zanne Festival offre subito ottima musica.. La cornice è molto
affascinante se si pensa che ci trova praticamente dentro la città di Catania;
e l'idea di ridar vita attraverso la musica a posti come il Parco Gioeni (un parco come ce ne sono
tanti nelle città siciliane) è sempre un elemento positivo. Se poi la musica è
quella dei Toy e ancor di più dei Blonde Redhead, il cerchio si chiude perfettamente...
Dopo un giorno di attività varie, sul calare della sera, inizia la febbre per l'attesa di band che a queste latitudini non si è tanto abituati a vedere.
Dopo un giorno di attività varie, sul calare della sera, inizia la febbre per l'attesa di band che a queste latitudini non si è tanto abituati a vedere.
La
musica inizia alle 21, con la psichedelia dai toni vagamente grunge dei Toy.
Band inglese di capelloni che sembrano usciti dagli anni 70 e propongono una psichedelica
graffiante e fluttuante, a tratti. Un tantino palliducci, tengono botta
riuscendo a creare una credibile atmosfera acida, anche se la voce di Tom
Dougall non riesce mai ad essere toccante e viene difficile capire anche solo
una frase biascicata... Suonano tanto i Toy, più di quello che molti forse si
aspettavano. Propongono vari pezzi (in realtà alcuni suonano ripetitivi) dai loro
due album.
Dopo
una lunga attesa ecco poi salire sul palco il trio italo-nipponico dei Blonde
Redhead. In silenzio prendono posto sul palco e subito cominciano a buttare giù
le loro sonorità ogni volta accattivanti. I gemelli Pace vestiti di scuro
rendono ancora più marcato il candore di Kazu Makino di bianco
vestita, presenza che sembra quasi non essere reale. Quando iniziano a cantare
i primi pezzi, tutto diventa subito magia, anche se non tutti i presenti sembrano
essere ammaliati o interessati particolarmente alla performance.
L'atmosfera diventa rarefatta, tra eleganza e ritmi danzerecci. La musica dei Blonde non suona mai scontata e riesce a creare immagini e dimensioni eteree che non lasciano indifferenti. La nota migliore è certamente Kazu: sinuosa, sensuale per tutta la durata del live e soprattutto quando interpreta alcuni pezzi, muovendosi al ritmo di groove e melodie ritmate, con una voce perfetta.. Il live scorre via morbido e piuttosto veloce. I brani vengono suonati l'uno dietro l'altro senza interruzione e in religioso silenzio, rotto solo per brevissimi soliti ringraziamenti a metà dell'esibizione.
L'atmosfera diventa rarefatta, tra eleganza e ritmi danzerecci. La musica dei Blonde non suona mai scontata e riesce a creare immagini e dimensioni eteree che non lasciano indifferenti. La nota migliore è certamente Kazu: sinuosa, sensuale per tutta la durata del live e soprattutto quando interpreta alcuni pezzi, muovendosi al ritmo di groove e melodie ritmate, con una voce perfetta.. Il live scorre via morbido e piuttosto veloce. I brani vengono suonati l'uno dietro l'altro senza interruzione e in religioso silenzio, rotto solo per brevissimi soliti ringraziamenti a metà dell'esibizione.
Un po' di delusione per i fan (veri) dei dischi più vecchi. Solo tre i pezzi davvero famosi e quasi nessuno spazio per i classiconi che piacciono sempre tanto. Breve anche il rientro sul palco per il bis. Tre pezzi veloci, conclusi da una pioggia sonora di effetti alieni e rumorosi al punto giusto.
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