Pino Scotto torna con Vuoti di Memoria, incazzato e ispirato come non mai! - Intervista





di Sisco Montalto - Graditissimo ritorno di Pino Scotto su Clap Bands. Lo avevamo intervistato ormai tre anni fa, più o meno, e nonostante il tempo passato lo ritroviamo in grande spolvero e instancabile nel mandare affanculo tutto il sistema del bel paese, che ormai appare incancrenito in tutti i settori o quasi, arte compresa. 

Al di là del personaggio televisivo, dei modi molto diretti e a volte semplicistici, dietro c’è un uomo vero, un artista dalla grande coerenza e con grande rispetto per la musica, che è tutta la sua vita. Ha attraversato gli anni senza mai guardare indietro nonostante abbia toccato con mano il grande successo ai tempi dei Vanadium (a proposito, è uscita la biografia ufficiale), in Italia e non solo; con una voglia ancora viva di gridare quello che pensa e sente; e soprattutto di suonare e fare la musica che ama di più, senza guardare le mode e senza scendere a compromessi.

L’ultima sua fatica discografica è un interessante album di cover (e due inediti) di alcuni tra i pezzi più belli (italiani e non) di sempre. Tra gli altri troviamo in Vuoti di Memoria, un'intensa versione di Povera Patria di Franco Battiato piuttosto che Se ci Diranno di Luigi Tenco. Artisti di un certo spessore che Pino Scotto rivisita in chiave hard rock, mettendo in risalto l’estrema attualità di brani nati parecchi anni fa..

-Pino, come nasce l'idea di un album di cover del passato?
“L'idea di “Vuoti di Memoria” nasce da uno stato di scoglionamento che mi è venuto negli ultimi anni ascoltando il rock di oggi che non è nient'altro che la brutta copia delle fotocopie del passato.
Durante lo scorso tour di Kodici Koppao', mentre pensavo ai brani per il nuovo album, una notte in hotel guardavo un programma sul fascismo e hanno fatto sentire un vecchissimo brano di Renato Rascel scritto allora un po' per sdrammatizzare il fatto che l'Europa stava entrando in guerra ma in particolare per prendere per il culo le camice nere. In quel momento ho avuto un'illuminazione e ho deciso di recuperare brani del cantautorato storico italiano che allora scrivevano testi importanti che purtroppo oggi sono più attuali di allora.”

-L'album  è davvero massiccio e i brani scelti sono perfetti secondo me, un bel mix. Sembri piuttosto ispirato nell'interpretare questi vecchi successi..
“Come dicevo prima, a parte “La resa dei Conti" che è il brano inedito per la parte  in italiano,  la “track list” in inglese, invece, rappresenta un tragitto storico del rock'n roll con cui sono cresciuto, dal quale ho plasmato il mio percorso musicale. Naturalmente non manca un brano inedito dal titolo “Rock'n roll core”.”

-Nel nuovo disco tra le tante partecipazioni, quelle più curiose (positivamente) per me sono Drupi e i fratelli Graziani. Come sono nate le collaborazioni per Vuoti di Memoria?
“Dopo avere trascorso più di dieci anni con i “Vanadium”, già dal mio primo album solista, mi sono reso conto dell'importanza di poter collaborare con altri musicisti e dal quel giorno ho continuato così scoprendo sempre di più la voglia di sentirmi libero, come nella vita anche nella musica.
Drupi mi è sembrato l'artista adatto per “La Bufera”; i fratelli Graziani, invece, li ho voluti non solo per la loro bravura, ma anche perchè col padre ho avuto un bellissimo rapporto. Con Blaze dei Maiden siamo amici da parecchio tempo, come con Fabio Treves, Maurizio Solieri, Ricky Portera e tutti gli altri.
Insomma, è stato quest'album un po' come una “jam session” fatta in famiglia.”

-Ascoltando "Povera Patria" piuttosto che "Svalutation", ti rendi conto che non è cambiato proprio nulla in Italia. E' una cosa avvilente. Cosa pensi dei "nuovi" volti della politica attuale. Riusciranno a cambiare qualcosa secondo te?
“Paragonare questi pezzenti di oggi alla vera politica è un'offesa per gente come Berlinguer e altri che come lui hanno fatto tanto per questo paese. Purtroppo, finchè la gente non si renderà conto come nella musica anche nella politica, che da anni questa massa d'infami ci stanno usando come marionette solo per la loro avidità di soldi e di potere in questo paese non cambierà mai un cazzo.”

-Tu sei uno che non si mai venduto, hai detto tante volte che per mantenere la tua dignità hai lavorato per 35 anni in fabbrica. Credi che oggi nell'arte e nella musica, si sia persa di vista la dignità, la voglia di fare qualcosa di significativo, di dare messaggi, di scrivere semplicemente buona musica divertendosi?
“Io sono convintissimo che la musica sia sempre stata lo specchio dei tempi in cui viviamo. Purtroppo oggi canali importanti come la tv sono gestiti da una massa di accattoni a cui non gliene frega niente dell'arte e della dignità delle persone. Gente come la De Filippi, X-Factor, The Voice e altri reality che impestano lo schermo secondo me andrebbero sbattuti in galera per spaccio di demenza.”

-Ho notato con piacere che tornerai in Sicilia e questa volta (finalmente) per più di una data..cosa è successo? Si muove qualcosa anche al sud?
“Assolutamente non si muove un cazzo, come al sud, anche al nord. Ormai siamo arrivati ad una situazione che è la conseguenza dello stato sociale e politico di questo Paese. Il fatto che io continui ad andare in giro a suonare è solo il risultato dei miei sbattimenti e della mia voglia di portare la mia musica in qualsiasi buco in cui io possa andare. Mi sono rotto i coglioni di vedere anche nel rock gente che continua a leccare il culo a tutti  e spesso anche disposti a pagare per poter suonare.......che si fottano tutti.”

-Chi o cosa definiresti oggi in Italia, rock?
“Gigi D'Alessio!!! Ahahaha”

-Hai compiuto da poco 64 anni. Credi di avere realizzato tutti i tuoi sogni o ne hai ancora?
“Ne ho realizzati tanti, quello più grande è di aver mantenuto la mia dignità di musicista e di uomo, ma la cosa più bella è quello che da cinque anni sto facendo in Centro America con la Dott. Caterina Vetro. L'ultima tappa è la piccola clinica che abbiamo costruito a Coban in Guatemala per i bambini che lavorano nella discarica........raimbowprojects.it

-A proposito, l’ultima domanda è proprio sul progetto raimbow. Da tempo ormai ti dedichi a progetti sociali di solidarietà. Cosa significa per te poter aiutare chi non ha le tue/nostre stesse fortune? Ti ha migliorato come uomo? Ti ha cambiato le prospettive della vita, del quotidiano?
“Poter aiutare in qualche modo questi bambini è una sensazione stupenda. Ho chiesto a tante merdacce, alcune delle quali riempiono gli stadi, di darci una mano e la risposta è sempre la stessa: “ti farò sapere”...
Sono una massa di infami a cui do un consiglio solo: “Datevi fuoco, bastardi!””







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