Progetto Panico – Vivere Stanca (Tirreno Dischi/Superdoggy Music, 20 marzo 2014)




di Viviana Sbriglione - Ritorna il Progetto Panico con il suo secondo album, Vivere Stanca, un mix geniale di delirio e ironia. Ritmi e frasi velocissime, quasi incomprensibili ad un primo ascolto disattento ma che, poco dopo,  ti entrano in testa e non è semplice farle uscire.
Il gruppo (Enrico Carletti, Luca Benedetti e Leonardo Mariani) ancora una volta torna a colpire con la sua coinvolgente energia punk e rappresenta un’originale novità nel nostro panorama musicale. Dieci tracce piuttosto brevi (fatta eccezione di Vivere stanca che supera i quattro minuti) ma che lasciano il segno.

Il tutto si apre con l’esplosiva E allora Godi, per poi proseguire con Luigi, e qui la situazione diventa complicata. Si, perché diventa quasi impossibile non canticchiare il ritornello, la frase “Che cazzo ridi Luigi?” inizia a tormentarmi e non me ne vogliano tutte le persone che portano questo nome. Per non parlare di Frankie Monocchio, testo molto creativo - “il mio gatto c’ha il motore a scoppio, fa le fusa il doppio”-  su un carinissimo micio bianco avente solo un occhio, appunto. In chiusura il brano sopracitato, Vivere Stanca, dai ritmi decisamente più soft, molto cantautorale, che pur distaccandosi quasi completamente dagli altri brani diventa una perfetta chiusura per tutto il lavoro.

La band di Spoleto, dopo il loro primo album Maciste in Paranoia (autoprodotto), dimostra ancora una volta di avere le idee chiare e si impone con testi propri carichi di sarcasmo, divertimento e musicalità, sotto la produzione artistica di Karim Qqru (The Zen Circus). Un gran bel lavoro.







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