Live Report – Black Rebel Motorcycle a Zanne Festival (Catania, Parco Gioeni, 19-07-2014)





di Sisco Montalto - Aspettavo con trepidazione la seconda serata dello Zanne Festival; almeno da quando qualche mese fa ho saputo che gli headliner di sabato 19 sarebbero stati gli statunitensi BRMC. Avevo sfiorato un paio di volte un loro live ma per varie ragioni poi mi erano sempre sfuggiti. Ritrovarli in casa, a Catania, è stata una sorpresona, e non solo perché non ci si è abituati ad avere certi nomi da queste parti...

Alle 20:00 sono già al Parco Gioeni (forse un po' più tardi visto che mi perdo l'esibizione dei Dirty Beaches, ovvero Alex Zang Hungtai, giramondo polistrumentista che fa dei sintetizzatori la propria religione..Avrò modo di incontrarlo varie volte durante la serata).
Il caldo umidiccio diventa sopportabile con l'esibizione dei Dark Horses, la migliore (per me)  tra quelle che si sono esibite nei tre giorni catanesi (big esclusi, per non complicarmi la vita). I Dark Horses, band britannica cupa e misteriosa, con l'affascinante Lisa Elle, mi riportano d'improvviso a certe sensazioni che ho provato solo ascoltando album dei Jefferson Airplane. 

Il loro sembra essere un rock dalle venature fortemente vintage. Ottima presenza scenica, sonorità cupe, lisergiche, con una Grace Slick dei nostri giorni, sensuale e graffiante. Suonano per 45 minuti almeno e regalano un live davvero d'effetto che ha il suo culmine quando sale sul palco la guest Robert Levon Been a cantare con Lisa. Dark Horses che si congedano con Hello, I Love You, cover dei Doors, totalmente stravolta però davvero bella.

Dopo, gli ottimi punkettoni Clinic, on stage vestiti come si addice al loro nome, e cioè con divise da sala operatoria con tanto di mascherine.

Alle 23:30 poi, dopo aver assistito al cambio palco e aver visto l'imponente amplificazione sistemata a mò di muro, ecco arrivare i tre Black Rebel; nell'oscurità fumosa rompono subito la stasi con Beat the Devil's Tatoo seguita dalla bluseggiante (e orecchiabilissima) Ain't no Easy Way...La batterista Leah Shapiro quasi non si vede mai ma si sente eccome!
A tenere la scena sono invece Peter Hayes e Been: cupi e marci come si conviene...La sigaretta che pende dalle labbra di Hayes, da ancora di più l'immagine di duro e tenebroso del gruppo.. All'altro lato Rob, col suo giubbottino di pelle e le movenze nevrotiche, sembra uscito da un revival rockabilly, mentre maltratta a varie riprese il basso come fosse un contrabbasso.

La potenza sonora dei BRMC è notevole tanto che un blackout rende l'idea di quanto i volumi siano alti. I ritmi serrati danno l'impressione di una band molto ispirata, che si diverte a suonare.

Il trio dimostra di essere una band tosta, che è riuscita a fondere sapientemente vari generi e che riesce a stare benissimo sul palco. La ripetitività che alcuni rimproverano agli statunitensi, non si avverte mai nel live. Non mancano i momenti soft ma sono pochi rispetto all'energia dirompente che fa scatenare tutti i presenti, tra sporco e sudicio rock americano e sonorità più noise/pop.. Peter si dimena per tutto il tempo, con quell'aria da dannato che lo rende sexy in ogni momento, rendendo frizzanti le molte donne appena sotto il palco. 

Un'ora e mezza di martellante sound. Tanti i brani suonati, da quelli dell'ultimo disco (Returning, Fire Walker, Lose Yourself, Rival, tra le altre) passando per Stop e altri pezzi dagli album precedenti. Niente solito bis ma con tanta passione che lascia tutti pienamente soddisfatti, me compreso, che finalmente è riuscito a sentire dal vivo i Black Rebel (facendomi riaccendere una scintilla per loro) in una cornice suggestiva e tutta siciliana.


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