Super Tempo - 29 (Go Down Records, Luglio 2014)





di Daniele Pappalardo - Punk rock e melodie pop, è così che si presenta 29, secondo album dei Super Tempo (Marco Fabris, Federico Mellinato, Stefano Michieletto).
Fin dalle prime battute si capiscono le intenzioni della band nel voler creare un lavoro dinamico e di facile ascolto, con brani tanto rapidi quanto orecchiabili.

Un susseguirsi di pezzi energici, di breve durata, che mirano più all'immediatezza del ritornello che al contorno (Hammer Head, Steve, Perpetua, Having Fun), con alcune eccezioni come l'originale 8 Hours Man, brano forse migliore del lotto, dove il ritmo (sostenuto da un ottimo Stefano Michieletto al basso) viene tenuto più a freno, per poi sfociare in modo molto naturale, in un finale quasi psichedelico. Una dimostrazione di come i repentini cambi di ritmo di cui è composto l'intero album, non diano mai l'impressione di essere fuori posto, ma al contrario, aggiungano carattere al sound della band, che colpisce, ed inaspettatamente risulta essere poco debitore ai tratti nostrani, trovandosi più a suo agio se confrontato con lavori d'oltremanica.

Purtroppo non tutto riesce alla perfezione, ed una nota negativa la si può trovare nella troppa omogeneità tra i vari pezzi, che penalizza l'ascolto complessivo, facendo risultare parecchi brani in grado di rendere di più, poco incisivi. Nonostante questo, l'interesse all'ascolto rimane sempre vivo e l'album scorre comunque in modo piacevole, complice l'abilità del trio nel riuscire a creare brani ispirati e mai banali.

Lavoro quindi notevole questo dei Super Tempo, che senza avere apportato innovazioni al genere, sorprendono, ed hanno il grande merito di essere riusciti a staccarsi dagli stilemi made in italy, donando a 29 un respiro internazionale.




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