Dry: il marchio di originalità di Impression Materials (Autoprodotto, 18 Settembre 2014)





di Manuele Foti - Quando si ascolta qualcosa di originale lo si capisce fin da subito. Si viene colpiti istantaneamente da quelle sonorità particolari, le quali, con imprescindibile qualità, mixano vari generi musicali, generando così qualcosa di particolare e sicuramente di piacevole ascolto.


Quello che tratteremo in questo articolo è un mix che prevede un sound prevalentemente indie con evidenti richiami ad un rock alternativo molto soft, dalle venature folk , il quale va a fondersi, anche se più di rado, ad un clima acustico. Questa non è altro che la musica di Stefano Elli, in arte Impression Materials.

Tale progetto, che il nostro cantautore ha creato nel 2011, si concretizza nel 2013 grazie al suo primo album autoprodotto It Shouldn’t be a Matter. Ma la sua vena compositiva non si placa e, in attesa del prossimo full-lenght, Impression Materials ci propone un assaggio di quella che pare essere un’evoluzione del suo modo di comporre: un ep, anch’esso autoprodotto, intitolato Dry

Disponibile dal 18 Settembre scorso, Dry contiene cinque inediti in cui emerge l’abilità dell’artista nel collocare le sue composizioni in quel punto in cui convergono vari stili musicali, amalgamando melodie e ritmi diversi tra di loro, ma che comunque creano un contesto sonoro interessante e in cui ci si immerge con piacere. È un ep che cattura l’attenzione dell’ascoltatore, alternando momenti di relax ad altri più energici e ritmicamente coinvolgenti, senza mai eccedere ne dall’una ne dall’altra parte.




Voto:  ♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫











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