Interpol – El Pintor (Matador, 9 Settembre 2014)






di Sisco Montalto - Il ritorno degli Interpol dopo quattro anni è stato salutato in maniera differente ed estrema. Chi lo ha elogiato, sostenendo che El Pintor sia il loro miglior lavoro di sempre e chi invece vede nel nuovo album della band di New York qualcosa di già sentito e di non particolarmente azzeccato.

L'analisi più giusta probabilmente sta nel mezzo, nel senso che sicuramente il quinto album in studio, sancisce un ritorno convincente di una band che negli ultimi lavori sembrava aver perso ogni tipo di idea e ispirazione, confezionando dischi del tutto anonimi. La lunga pausa ha rigenerato la band facendola tornare ad una dimensione consona al loro stile. Certo, El Pintor è molto lontano dall'essere un capolavoro o qualcosa di paragonabile a questo.

E' un disco che mescola sapientemente sonorità rock, new wave, indie e pop, frutto della produzione di varie figure come James Brown e  Alan Moulder, abituati a lavorare con gruppi diversi (Foo Fighters, Arctic Monkeys, My Bloody Valentine, Nine Inch Nails). Disco che riesce a creare le (solite) eleganti e scure atmosfere che sono ormai una costante nella band statunitense.

El Pintor si lascia ascoltare piacevolmente grazie a brani semplici ma ben costruiti e abbastanza orecchiabili. Pezzi come: All The Rage Back Home (che ricorda un tantino i pezzi del primo disco), My Desire, Same Town New Story, Breaker 1 (con curioso finale nel quale si sente una voce di qualche secondo in lingua italiana estratta dal maxiprocesso alla mafia celebrato a Palermo), sono tra i più indovinati e intensi, ma non regalano nulla di particolarmente nuovo rispetto al passato. Suoni accattivanti in quasi tutto il disco, grazie anche ad interessanti interventi esterni: Beck e Bon Iver fra gli altri.
Paul Banks e gli altri si confermano band capace di creare un prodotto molto appetibile anche se poi la sostanza vera non è tantissima.

I fasti e lo spessore del primo lavoro Turn On the Bright Lights sono però purtroppo lontani. Del resto quel disco rimane tra i migliori degli ultimi anni, e non per nulla ha ispirato orde di band (che nacquero in quel periodo sotto la luminosa stella del post punk revival degli Interpol) dando grande fama agli Interpol ma allo stesso condizionandoli,  probabilmente in maniera importante.



Voto: ♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫















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