di Sisco Montalto - Stefano Vergani esordisce da solista con Applausi a Prescindere. Disco dal sapore retrò, che racconta cantando, come fanno i cantastorie più ispirati, la vita di personaggi calati nella loro estrema normalità. Lo fa con ironia e con l'amarezza tipica di un genere a cavallo tra il folk più naturale e il cantautorato.
Applausi a Prescindere è un lavoro che trova la propria forza nella semplicità delle parole e nelle atmosfere familiari che mettono a proprio agio chiunque, e tipiche di un genere molto teatrale che ha probabilmente il suo apice dal vivo, ma che solo ascoltandolo riesce lo stesso a far partire l’immaginazione.
Il disco va ascoltato tutto per carpirne la piacevolezza di brani, ognuno con una propria anima, ma nello stesso tempo parti di un unico racconto.
C’è poesia e forte maturità nei testi di Vergani, che si presenta come un songwriter di spessore. Già nei titoli alcune tracce fanno intravedere tutta la loro forza, la capacità di raccontare storie e far sognare anche, vedi: La Bacerò sul Viso o Primavera in Brianza.
Sicuramente molti vedranno nella sua musica un forte richiamo a Vinicio Capossela, che Vergani indubbiamente ricorda anche nella voce, pur risultando la sua maggiormente graffiante e interessante; e certo di originalità magari questo disco pecca, da un certo punto di vista; però quando si riesce a mettere insieme un lavoro come Applausi a Prescindere, vuol dire che le basi ci sono così come l’ispirazione.
Il disco trasuda molta sostanza.. La capacità di emozionare poi verrà da se.
Il disco trasuda molta sostanza.. La capacità di emozionare poi verrà da se.
Voto: ♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫
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