Simona Norato - La fine del Mondo (La Fionda, 17 Febbraio 2015)





musica, dischi, indie





di Sisco Montalto - Lasciare qualcosa di certo per l'ignoto, è sempre cosa difficile e ci vuole coraggio a farlo. In certi ambienti, come quello della musica, probabilmente lo è ancora di più, perché è già molto complicato riuscire in qualche modo ad emergere e a far accendere i riflettori sulla tua arte, sulla tua musica, e quando per bravura e grande fortuna riesci ad attirare l'attenzione, mettere tutto nuovamente in discussione e ripartire da zero, con la possibilità che la fortuna questa volta non ti trovi, è complicato.

Chissà se Simona Norato, quando ha deciso di porre fine all'avventura delle Iotatola e incamminarsi da sola per una nuova strada, ha fatto certi pensieri. Di certo, ascoltando il suo primo album solista, La fine del Mondo, si comprende subito che la Norato aveva qualcosa di impellente da dire, da raccontare o semplicemente da sfogare.

L'album infatti porta con se quel senso intenso di ispirazione, di esigenza di suonare la propria musica, di raccontare le proprie storie e raccontare il mondo visto dalla propria e personale prospettiva.  E' un percorso tortuoso quello che tratteggia Simona Norato attraverso le tracce de La Fine del Mondo. Un percorso di autoanalisi e di sofferta catarsi che appaga dalle sofferenze che la vita ti presenta. E allora quale tema migliore per iniziare una nuova avventura musicale, se non quello della caduta e della (ri)salita. La Fine del Mondo è un disco che ascoltato con la giusta attenzione ti racconta esattamente questi stati d'animo che non sono certo leggeri ma danno un forte senso ad un lavoro che esce dagli schemi dei soliti dischi auto celebrativi e ammiccanti.

La Fine del Mondo, alla luce dei significati che ci sono sotto, è un album quasi sperimentale, difficile da approcciare e per questo molto attraente, che porta con se quella teatralità che non tutti riescono a creare con la musica. 
Sarebbe difficile e ingiusto, confinare il disco all'interno di etichette (che poi sarebbero sempre le stesse). Simona Norato riesce a dare in  musica le diverse sfaccettature che sono quelle probabilmente dell'anima.
Sonorità noir, a tratti new wave ed elettroniche, con l'attenzione posta sempre verso le parole che sono degne della migliore scuola cantautorale italiana, di cui Simona Norato sembra essere ammiratrice. Un mix di atmosfere anni 60’ e anni 80’, perfettamente amalgamate che rendeno l’album elegante e ricercato.

La Fine del Mondo è un disco surreale nella sua lucida analisi di spaccati di vita personale e non.





Voto: ♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫














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