di Manuele Foti - Ascoltando l’album dei Can of Soul, uscito lo scorso 18 Novembre 2014, intitolato Hearreality, si ha sul serio l’impressione di essere immersi in una storia che ha del fantascientifico, in cui forze misteriose, extraterrestri, mistiche e sovrannaturali dominano musicalmente le dodici tracce dell’ultima produzione discografica della band.
Sono suoni carichi di minacce, dubbi e imminenti catastrofi, che sembrano provenire dallo spazio, dall’ignoto, spinti lungo il nulla cosmico grazie a potentissime vibrazioni.
Quello dei Can of Soul non è di certo un album per cuori deboli: il genere è quello hard rock, mixato all’industrial metal con venature di progressive; i ritmi di batteria e basso sono, come era lecito attendersi, sempre molto spinti, quasi senza pace, in cui la chitarra si sbizzarrisce in crudi e distorti riff, ma anche con effettistiche particolari e assoli tecnicamente validi; non mancano nemmeno momenti di distensione sonora, quelli in cui paiono prevalere i suoni dello spazio profondo e vuoto, dediti a staccare per un attimo l’ascoltatore dalla precedente aggressività musicale, ma subito pronti nuovamente a rigettarsi in quel caos melodico che è l’elemento distintivo principale dell’album.
Hearreality è un album ben strutturato e con buone qualità, ma che a causa del genere trattato, dal quale si divincola poco durante la track-list, avrà sicuramente alcune difficoltà a diffondersi tra gli ascoltatori che non prediligono questo stile musicale.
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