Misfatto – Rosencrutz is Dead (Orzorock Music, 3 Aprile 2015)











di Sisco Montalto - I Misfatto chiudono il loro viaggio e quello di Rosencrutz, con l’ultimo disco del concept iniziato col singolo Rosencrutz e nato ispirandosi al libro – La Chiesa Senza Tetto – Trentacinque sogni a Lisbona – del leader della band, Finotti
Rosencrutz is Dead è probabilmente il finale migliore che si potesse scegliere, senza dubbio il più intenso. 

Il ritorno alle origini, ad un rock verace con addirittura venature hard anni 90', ha giovato a Rosencrutz is Dead, che appare come un lavoro molto naturale nella sua fruibilità e nel suo percorso, rispetto al precedente Heleonor Rosencrutz, nel quale era stato scelto un approccio di stampo rock italiano, che a tratti sembrava stridere con le immagini oniriche che le storie cantate evocavano.

La scrittura e quindi il cantato in inglese, danno maggiore bellezza e  credibilità ad un lavoro e ad un approccio alla musica, quello dei Misfatto, che ha tanto di internazionale ma soprattutto che ha una sua ben definita personalità. 

Le sonorità colpiscono per la varietà. Ogni pezzo infatti ha una sua impronta musicale ben definita. Se alla base si avvertono sempre reminiscenze prog e un forte richiamo al passato (Doors e Beatles, come loro stessi ammettono), il resto è un insieme di suoni tra ambient, trip-pop, acid e neopsichedelia, che insieme alle atmosfere, a cavallo tra realtà e perenne sogno, creano un disco pieno di stile dall’inizio alla fine, con momenti esaltanti come nel caso di Kamaleon o Rosencrutz is Dead, nelle quali i suoni forti e la voce decisa sprigionano energia, in un percorso che segna il culmine e la fine di tutto con The Time Before i Die.





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