Alessia Luche – Talent Show (Bazee, Aprile 2015)








di Sisco Montalto - Talent Show è l'esordio della giovane cantante brianzola Alessia Luche.
Il titolo non è certamente dei migliori ma soprassediamo e cercando di non farsi distrarre dalla bellezza di Alessia, immergiamoci nell'ascolto del disco.

Nove (e una cover) brani freschi e misurati,  senza nessuna sorpresa, che mischiano bene jazz, funky, pop da classifica e blues, creando un prodotto semplice ma allo stesso tempo non banale, che non suona vecchio come purtroppo molti lavori di nuovi artisti in giro per l’Italia. 

Talent Show rispecchia esattamente la figura di una ragazza giovane che canta in maniera spensierata e moderna, temi di tutti i giorni: amori finiti, malinconie, speranze, gioie. Temi scelti sicuramente non a caso dall’ottimo produttore e autore delle liriche Eugenio Ciuccetti, che possono far breccia senza troppi problemi su un pubblico vasto, giovane si ma che magari cerca anche l'aspetto sonoro, molte volte tralasciato nella musica da classifica, per dare solamente spazio alle parole e alle voci urlanti. In questo contesto la voce di Alessia si inserisce perfettamente, senza mai strafare mostra notevoli doti tecniche e da con la propria interpretazione il tocco finale ad un disco ben arrangiato, ben suonato e ben costruito. 

Alessia Luche ricorda per larga parte dell’album un po’ la Marina Rei degli esordi (quella di Primavera per intenderci) e un po’ Meg, senza quella vena sperimentale e innovativa propria dell’artista partenopea.
I brani sono tutti deliziosi. Trasformazioni di me, Lasciami lo spazio, Suppergiù, sono tra i più belli complessivamente. Alla fine quello che maggiormente (mi) è rimasto in mente è At Last, un classico del jazz, cantato in duetto con la talentuosa  artista ungherese Erika Kertesz, che colpisce per il fatto che Alessia Luche sembra veramente a proprio agio nell'interpretare un brano cantato in inglese, lingua che evidenzia particolarmente la sua voce.

A Talent Show forse manca la personalità tipica di quei dischi costruiti per un’interprete da altri e questo è il neo maggiore di tutto il lavoro. 
In un paese fatto di troppi e soli interpreti e di talent che ogni anno ne sfornano di nuovi, per gusto personale sono portato a preferire chi scrive da solo i propri dischi oltre a cantarli, se non altro perché esce fuori veramente l’estro e la creatività di un artista che vuole essere considerato tale. Nonostante ciò e non volendo generalizzare, perché poi di dischi pessimi o belli ce ne sono sia da una parte che dall’altra, Talent Show è un album riuscito, considerando anche la giovane età di Alessia Luche. 
I margini di crescita si intuiscono. Starà a lei dimostrare il talento vero partendo da un disco onesto come Talent Show.






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