Giovanni Allevi - Love (Sony, 2015). La musica ai tempi dei social network








di Manuele Foti - Giovanni Allevi, ormai celebre pianista della musica leggera, sbarca per l’ennesima volta sulla scena nazionale con un nuovo lavoro discografico.

Questa volta, l’ultima fatica musicale del musicista di Ascoli Piceno ha come tema principale quello dell’amore, non a caso il titolo è Love

Tredici tracce, tutte a sfondo molto sentimentale, senza particolari eccessi sonori o armonici, con poche dissonanze e alterazioni, con qualche passaggio virtuoso ma non troppo, con qualche tentato richiamo agli stili di Chopin e di Bach. Tutti ingredienti interessanti, senza dubbio, ma durante l’ascolto, visto anche il calibro dell’artista in questione, è doveroso scendere un po’ più in profondità ed analizzare più dettagliatamente le tracce.

Ebbene, dopo averlo fatto, la sensazione generale che si ha, è di noia. Come accade frequentemente a molti compositori del genere che cercano un impatto molto superficiale nell’ascoltatore. L’impressione è che questo amante (rappresentato dall’intero album) sia uno di quegli ammaliatori che inizialmente ci cattura col suo carisma, con la sua dolcezza e tenerezza, ma che poi col passare del tempo, conoscendolo meglio, si rivela molto meno profondo di quel che era stata l’impressione iniziale. 

Come se fosse un amante da social network, quello alla ricerca del “mi piace”, che condivide la sua creatura col pubblico senza badare alla bellezza intrinseca e artistica di una foto o, in questo caso, di un pezzo musicale e di un magnifico strumento qual è il pianoforte. 





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